Omicidio Racale. Viene accoltellato, tenta di fuggire con l”™auto ma si schianta contro un muro. Muore 28enne


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Il Salento non ha nemmeno fatto in tempo a svegliarsi dall’incubo in cui era caduto dopo il duplice e brutale omicidio avvenuto al termine di una rapina a Porto Cesareo che è costretto a scontarsi con un altro terribile episodio di cronaca nera avvenuto in pieno giorno a Racale per di più in Via Milano, a pochi passi dal centro cittadino.
 
All’origine di tutto pare ci sia una lite degenerata nel peggiore dei modi. Sul motivo che l’ha scatenata, invece, al momento gli inquirenti non si sentono di escludere nessuna pista. Le prossime ore saranno decisive per capire se l’alterco scoppiato tra i due sia dovuto ad un tentativo di furto sfumato oppure  ad un regolamento di conti vero e proprio. O se, invece, spunterà fuori in itinere qualche altra ipotesi che giustifichi un simile gesto.
 
Secondo le prime indiscrezioni circolate, Egidio Gilberto Sava, 28enne originario di Melissano, volto già noto alle forze dell’ordine e "conosciuto" in paese anche per alcuni problemi di droga, è stato accoltellato più e più volte da un conoscente. A nulla è servito il tentativo di sfuggire al suo aggressore: la corsa a bordo di un’auto, una Peugeot 206 bianca, è terminata un centinaio di metri più avanti contro il muro di un’abitazione. 
 
Il presunto autore, Francesco Mastroleo, intanto, è stato dichiarato in stato di fermo. Anche lui è un volto noto alle cronache. Era finito sotto i riflettori qualche anno addietro per una rapina ad un ufficio postale in un comune in provincia di Roma. Si presentò armato di coltello e con il  volto coperto davanti agli sportelli per farsi consegnare il denaro non prima di aver lasciato l’anziana nonna su una panchina.

Quando i militari sono giunti sul posto, Mastroleo si stava aggiravando nei paraggi, in stato confusionale, con i pantaloncini e la maglietta intrisi di sangue. Impossibile non notare le ferite, ancora sanguinanti, Avvicinato dagli uomini dell’Arma, l'uomo si è "giustificato" dicendo che mentre era in casa si era presentato Sava con il quale si era sviluppato un forte diverbio. Ma la lite è sfociata in tragedia. 

Dalle prime giustificazioni addotte dall’autore e confidate a chi stava con lui in quel momento, sembrerebbe che Mastroleo sospettasse che Sava, suo vecchio conoscente e per un periodo convivente nella stessa casa, fosse  il responsabile di alcuni recenti furti subiti. Tale ipotesi, tutta da verificare, ha forse armato la mano dell’omicida.

La lite si è svolta nella parte retrostante della casa, in un piccolo giardino a corte. Lì sono evidenti le prime tracce con molteplici residui ematici repertati dagli uomini del Luogotenente Vito Angelelli  alla presenza del medico legale Roberto Vaglio.

Le tracce continuano in strada e si fermano nei pressi dell'auto, una Peugeot 206, che poi andrà in fiamme, con la quale Sava, già colpito a morte forse ha tentato l’ultima fuga. Le forze, però, lo avrebbero abbandonato causandogli la perdita di lucidità tanto da provocare l’impatto contro un muretto a ridosso della casa.

Forse è stato ancora colpito da Mastroleo, mentre era alla guida. Abbandona la macchina, dopo aver tentato l’ultimo sforzo, si è accasciato esanime tra i rovi. Lo hanno trovato lì gli operatori del 118 che, però, lo hanno spostato in quanto, poco dopo, è divampato un incendio che ha distrutto l’auto, le sue tracce e ha bruciato la vegetazione secca circostante. Mastroleo è stato dichiarato in arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.