Lucio Marzo è stato condannato a 18 anni e 8 mesi (in abbreviato) per l’omidicio della fidanzata Noemi Durini. Troppo pochi secondo mamma Imma, convinta che nessuna sentenza – anche la più dura – possa restituirle sua figlia. «Non basterebbe una vita per fare giustizia, per tutto quello che (Lucio, ndr) le ha fatto in modo così atroce» ha dichiarato dopo la decisione del Giudice del Tribunale dei Minorenni di Lecce.
A spezzare i sogni di una studentessa di 16 anni, buona e ‘ribelle’ come tutte le adolescenti a quell’età, è stato il ragazzo che si è sempre nascosto dietro la parola amore. È lui ad averle tolto la vita quella maledetta mattina del 3 settembre. Un omicidio crudele nelle modalità e forse anche nei pensieri dato che nessuno crede allo scatto d’ira.
Lucio, che all’epoca era ancora minorenne, ha picchiato la fidanzata a mani nude, l’ha stordita con delle pietre e ha provato ad ammazzarla con un coltello che ha disegnato, ma non ha mai fatto ritrovare. Ma il racconto dell’orrore non è finito: quando ha abbandonato la campagna di Castrignano del Capo, Noemi respirava ancora. Si è arresa per il peso dei sassi di un muretto a secco che il ragazzo le aveva riversato addosso.
Se abbia fatto tutto da solo è impossibile dirlo. Il padre Biagio, intervistato da Quarto Grado, ha ribadito di non essere un criminale. Di non aver mai aiutato il figlio. Non ne sono convinti i genitori di Noemi. Non ne è convinta mamma Imma che, sempre ai microfoni della trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi ha voluto lanciare un appello al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. «Voglio giustizia» ha urlato con forza. Giustizia per sua figlia, ma anche per tutte le donne vittime di violenza.
A Remo Croci, che gli chiedeva se l’assassino di sua figlia fosse pentito, la madre di Noemi ha risposto che in aula lo ha visto tranquillo, di non aver notato nel suo sguardo nessun pentimento, come del resto aveva detto anche papà Umberto nello sfogo all’uscita del Tribunale.
L’appello
«Vado anche di persona dal Ministro Salvini, anche a piedi. Parto adesso però mi deve ascoltare! Sono una mamma che ha un grandissimo dolore dentro. Voglio giustizia non solo per mia figlia, ma per tutte le donne vittime di violenza. Ogni giorno si parla di queste cose come se fossero normali. Ma che esempio diamo ai ragazzini? Nel 2018 non si dovrebbero più sentire queste cose. Io faccio qualsiasi cosa, anche raccogliere 200 milioni di firme se dovesse servire».
Lucio era minorenne quando ha ucciso Noemi che aveva 16 anni. “Era un minore a tre mesi dalla maggiore età non possiamo dire che fosse un minore”, ha sottolineato la donna ribadendo che il ragazzo deve “prendersi le sue responsabilità”.