Operazione Diarchia. Cassazione conferma due tentati omicidi, ma cade l’accusa di associazione mafiosa


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Arriva la conferma della Cassazione per due tentati omicidi, ma cade l’accusa di associazione mafiosa per l’imputato, nell’ambito dell’inchiesta “Diarchia” relativa ad un presunto sodalizio capeggiato da Tommaso Montedoro (poi diventato collaboratore di giustizia), attivo principalmente nel traffico e spaccio di stupefacenti a Casarano, Matino, Ruffano e Supersano. Come detto, la prima sezione della Corte di Cassazione ha confermato il tentato omicidio ai danni di Luigi Spennato, risalente al 28 novembre 2016 e per il quale sono stati condannati, oltre a Giuseppe Moscara, 27enne di Casarano, alias “Mozzarella”, anche, in precedenza, Antonio Andrea Del Genio, 37enne di Casarano e Luca Del Genio, 31enne di Casarano. E quello di Antonio Amin Afendi del 25 ottobre del 2019, del quale rispondeva il solo Moscara. Quest’ultimo era stato condannato in appello a 19 anni e 4 mesi di reclusione, anche per associazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La Suprema Corte, però, ha annullato con rinvio a un’altra sezione della Corte d’appello di Lecce, la condanna di Moscara per il 416 bis, escludendo le relative aggravanti, e la pena dovrà essere rideterminata. Giuseppe Moscara è difeso dall’avvocato Simone Viva.

Già nelle settimane scorse, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte di Appello di Lecce le sentenze di condanna per associazione mafiosa nei confronti degli imputati che rispondevano di questa accusa.

Va che nel maggio del 2017, venne eseguita l’operazione “Diarchia” a opera dei Carabinieri del Comando provinciale di Lecce e venne emesso un provvedimento di fermo per 14 persone, su richiesta della Dda del capoluogo.

L’inchiesta ha preso il via dopo l’omicidio del 2016 di Augustino Potenza, nei pressi di un supermercato e il tentato omicidio di Luigi Spennato. Le indagini hanno evidenziato un processo di riorganizzazione del clan che operava nel territorio di Casarano.