Operazione “Filo d’Arianna”. Depositate le dichiarazioni di un pentito durante l’udienza preliminare  

Intanto, sempre nell’udienza di oggi, i legali hanno chiesto il rito abbreviato – per alcuni condizionato a sentire il collaboratore di giustizia – per gran parte degli imputati.

Prosegue l’udienza preliminare sull’inchiesta “Filo d’Arianna”, riguardante le presunte attività illecite del clan Politi di Monteroni, tra cui il traffico di droga e le estorsioni.

Nell’udienza di oggi, tenutasi presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, il gup Silvia Saracino ha accolto la richiesta del pm della Dda Carmen Ruggiero di acquisire i verbali sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Cesare Sorio, conosciuto come Alberto, che riguarderebbero le posizioni dell’imprenditore Pierpaolo Panarese e di Carlo Zecca ed un’informativa dei carabinieri con attività investigativa a riscontro delle dichiarazioni.

Il collegio difensivo ha invece chiesto al gup Silvia Saracino di riunire il suddetto procedimento, con l’inchiesta “Stealth”, relativa all’operato di un sodalizio riconducibile al presunto boss Fernando Nocera (compare assieme ad altri soggetti tra gli imputati del processo Filo d’Arianna). Il giudice ha però respinto la richiesta e l’udienza preliminare si terrà, come già stabilito, a partire dal 3 maggio, dinanzi al gup Maria Francesca Mariano.

Intanto, sempre nell’udienza di ieri, i legali hanno chiesto il rito abbreviato (per alcuni condizionato a sentire il collaboratore di giustizia) per gran parte degli imputati. Tra di essi, Emanuele Sperti non ha avanzato richiesta di riti alternativi.

Invece, per Bujar Doca, Edmond Sako ed Ersilio Ramundo i difensori hanno chiesto il patteggiamento.

L’udienza è stata aggiornata al 17 aprile.

Ricordiamo che in una scorsa udienza, l’imprenditore Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano, si è costituito parte civile, contro tre imputati ed ha chiesto un risarcimento del danno da un milione di euro. Il gup ha accolto l’istanza dell’avvocato Paolo Spalluto, legale di Mazzotta.

Tra gli episodi finiti sotto la lente della Procura, vi è difatti anche la tentata estorsione aggravata dalla finalità mafiosa, ai danni dell’ex sindaco di Carmiano. In base all’ipotesi accusatoria, il 29 dicembre 2018, Giancarlo Mazzotta venne “sollecitato” da Emanuele Sperti e Pasquale Prato a versare 250mila euro a Fernando Nocera, perché due creditori si erano rivolti al presunto boss carmianese per ottenere il pagamento.

Nei mesi scorsi, occorre ricordare, il pm Carmen Ruggiero, ha chiesto il rinvio a giudizio di 49 persone, con le accuse a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio, porto abusivo di armi.

E nel maggio dello scorso anno, vennero eseguiti dai carabinieri del Ros ben 16 arresti, a seguito di ordinanza del gip.

L’inchiesta ha visto anche il coinvolgimento del finanziere di Monteroni, Gerardo Civino  poi finito sul banco degli imputati con l’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio. Va detto, che nel corso di una perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno rinvenuto nell’abitazione, oltre 4 chili di cocaina.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Rocco Vincenti, Massimo Bellini, Augusto Pastorelli, Stefano Prontera, Cosimo D’Agostino, Valeria Corrado, Federico Martella, Stefano Pati, Mariangela Calò, Giancarlo Dei Lazzaretti, Ladislao Massari, Luigi e Roberto Rella, Alessandro Stomeo, Giuseppe Presicce, Laura Minosi, Antonio Savoia, Giuseppe Romano.