Non esistono parole, in casi del genere. Subentra solo sconforto, angoscia e disperazione. Il rumore degli spari, l’ambulanza, i pianti struggenti delle persone. Le voci si rincorrono tra i vicoli del paese, interrompendo il tranquillo proseguire d’un sabato estivo, fino a che non viene realizzato quanto accaduto. Agghiacciante, tremendo. Alcuni colpi di pistola hanno raggiunto l’ex moglie di un uomo, nonché madre di due bambini, uccidendola. E a spararle adosso, con freddezza, sarebbe stato proprio lui. Dopodiché, appena compiuto tale orribile gesto, il successivo tentativo di suicidio utilizzando la medesima arma. E adesso costui, operaio rientrato in auto da Treviso, versa in condizioni gravi (morte cerebrale) presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, trasportato dai sanitari in “codice rosso”. Bisognerà però ricostruire con ordine la vicenda, avvenuta nel primo pomeriggio odierno – poco dopo le 15.00 – in pieno centro a Squinzano.
I Carabinieri locali, unitamente al personale di Polizia e dei vigili urbani, risultano ancora presenti sul posto per eseguire i classici rilievi del caso. E, soprattutto, al fine di comprendere le motivazione celata dietro a questo estremo atto. Dei dettagli che, ovviamente, dovranno venire sciorinati dalle forze dell’ordine intervenute dopo che perverrà qualche indizio maggiore. Nel frattempo, a proposito delle indagini già avviate, il luogo dei fatti è stato raggiunto anche dal Pubblico Ministero della Procura leccese, Stefania Mininni.
Repentino pure l’arrivo del personale paramedico, giunto a bordo dei mezzi facenti capo al 118, col compito di prestare le cure iniziali ai feriti. Mentre per la malcapitata donna (parrucchiera di professione) non c’è stato nulla da fare, sembra che – nonostante le gravi ferite – l’ex marito possa ancora cavarsela. Chiaro che nelle prossime ore ci si aspetta un aggiornamento legato all'ennesima, tragica, notizia di cronaca nera.