Ha vissuto un incubo ad occhi aperti l’operatrice di una cooperativa di Neviano finita al centro delle attenzioni ‘morbose’ di un ospite della struttura, Moussa Traore, 21enne originario della Guinea, ma residente a Surbo.
Appostamenti, messaggi e telefonate “sgradite” sono state solo l’inizio di una serie di atti persecutori ‘pensati’ dallo straniero e sfociati nella serata di ieri, quando l’uomo ha tentato di molestare la donna mentre si trovava sul posto di lavoro. La poveretta non ha retto più e ha bussato alla porta dei Carabinieri della Stazione di Surbo per denunciare l’accaduto, stanca di ricevere attenzioni non gradite.
Gli uomini in divisa si sono attivati subito, anche per evitare che la situazione prendesse una piega ben più drammatica.
La parola fine è stata scritta, come detto, nella tarda serata di ieri, quando i militari hanno arrestato in flagranza di reato il 21enne che, una volta concluse le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. L’Autorità Giudiziaria, intanto, è stata informata dell’accaduto.
40enne di Merine finisce in Carcere
Per Giuseppe Ingrosso, 40enne di Merine è arrivato il momento di pagare il suo conto con la giustizia. Per l’uomo – condannato a due anni e otto mesi di reclusione per violazione degli obblighi di assistenza familiare, violenza sessuale e lesioni personali aggravate – si sono aperte, nelle scorse ore, le porte del Carcere di Lecce.
Sono stati i Carabinieri della stazione di Lizzanello, infatti, a bussare alla porta della comunità di Patù, che lo ospita, stringendo tra le mani un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali del Tribunale.
L’uomo, come detto, è stato condannato alla pena di due anni e otto mesi che dovrà scontare a Borgo San Nicola, dove è stato accompagnato una volta concluse le formalità di rito.