Parco Tafuro vive con i bambini di giorno, muore per l’inciviltà di notte. La segnalazione di un cittadino


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«Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case…». Usa una poesia di Privo Levi il cittadino che, stanco di trovarsi “faccia a faccia” con l’incuria e l’abbandono, ha segnato alla nostra redazione lo stato di Parco Tafuro, pensato per essere un punto d’incontro per gli abitanti del quartiere e un contenitore di eventi culturali, ma di fatto bistrattato e dimenticato. Un posto da evitare, insomma. Un parco nel quartiere Leuca, come scrive, che accoglie i bambini di giorno e muore per l’inciviltà di notte. Un’inciviltà che ha il cielo stellato come spettatore.

La denuncia è scritta come se fosse una poesia triste. Cita la giostrina rotta e mai aggiustata, la panchina che dovrebbe dare ristoro ai tanti fruitori, le merendine dei bambini gettate per terra e le “persone” che incivilmente lo vivono di sera e di notte, il cittadino che riaccende i riflettori sul quello che doveva essere un polmone verde della città, un esempio di riqualificazione. Qualche panchina c’è ancora, ma è difficile trovarne una integra, dove ci si possa sedere. Anche i topi “che prima sbucavano solo di sera ora sfidano il giorno per fare tranquillamente le loro passeggiate tra le aiuole”.

«In questi giorni il “Parco” Tafuro è stato protagonista di un evento – scrive – ma si vuole vedere solo un lato della medaglia come al solito quella più pulita! E le bottiglie rotte, i cestini scardinati, la spazzatura che pullula nelle aiuole, le buste che fioriscono sugli alberi, le giostrine inesistenti (compresa una delle poche destinate a portatori di handicap), il recinto del dog park le cui aste metalliche sono diventate accessori per i ragazzi e che spesso vengono ritrovate nei giardini delle case adiacenti…E ancora la puzza di escrementi, la presenza intollerante di insetti, la fontanina dell’acqua utilizzata in tutte le ore a più scopi (da dissetare, a riempire taniche, al lavaggio degli indumenti, al lavaggio delle persone!)…Come si devono considerare?».

Non è una bella fotografia, ma la cosa più grave è che i residenti sono privati di uno spazio “prezioso”, di un luogo che potrebbe, anzi dovrebbe essere vissuto diversamente. «Il parco è vissuto in ogni ora del giorno d’estate come d’inverno ma, è in totale abbandon …eppure è un asse di collegamento tra due plessi scolastici. Portereste i vostri bambini in questo parco? Considerate se questo è un parco…».