Nella mattinata di ieri, giovedì, 15 novembre, nelle province di Lecce, Roma, Milano e Padova, i militari del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri del capoluogo salentino, congiuntamente ai colleghi dello stesso Reparto della capitale e del capoluogo lombardo e a quelli del Comando Provinciale di Lecce, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, a firma del Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris e del Sostituto Procuratore Valeria Farina Valaori, nell’ambito del procedimento penale sulla realizzazione del gasdotto Tap di Melendugno.
Sono state perquisite le sedi legali, operative, uffici e cantieri della società “Trans Adriatic Pipeline“ di Melendugno, Lecce e Roma, mentre, a Villafranca Padovana, è stata perquisita la sede del laboratorio di analisi “Sgs Italia Spa”, che è il centro di analisi utilizzato dalla multinazionale per le indagini ambientali sui vari cantieri dell’opera.
L’attività ha permesso di rinvenire e sequestrare una corposa documentazione, anche su supporto informatico e in particolare tutti i rapporti di prova, analisi e altri documenti, dal novembre 2017 a oggi, collegati ai campionamenti effettuati sulle acque di falda sottostanti il cantiere Tap in località San Basilio, dove, dalle indagini condotte dal Comando del Noe e da Arpa Puglia, era stato riscontrato il superamento della concentrazione della soglia di contaminazione (Csc) di alcuni parametri, tra i quali il cromo esavalente.
Nel procedimento penale in oggetto risultano indagati R.C, 58enne, E.M.M., classe 72enne e L.G.P. 55enne.
Tutti gli atti sequestrati, già dalle prossime ore, saranno messi a disposizione dei magistrati leccesi che, insieme ai Carabinieri del Noe, li esamineranno.
Tap: massima collaborazione alle autorità
Fonti dell’azienda Tap che sta costruendo il gasdotto che approderà nel Salento, interpellate dall’ANSA, affermano che “Tap sta assicurando la massima collaborazione alle autorità” nell’ambito dell’inchiesta sul presunto inquinamento della falda aperto dalla Procura di Lecce che oggi ha portato a sequestri di documentazione da parte dei militari del Noe.
Le stesse fonti Tap affermano che “continueranno su questa strada nel proseguimento delle indagini nella convinzione che esse non potranno che dimostrare l’assoluta correttezza di quanto Tap fino ad ora ha realizzato”.