Perseguita la sua ex nonostante la condanna per stalking. In manette 36enne


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Intorno alle 10:00 di questa mattina, una volante della Polizia di Stato si è recata in via San Lazzaro in quanto una donna, telefonando al 113, ha riferito di essere inseguita dall’ex marito che le si era avvicinato, nonostante nei confronti dello stesso pendesse un divieto di avvicinamento emesso dal Tribunale di Lecce nel mese di novembre 2014.
       
Giunti sul posto gli agenti hanno individuato la donna ferma nei pressi della Chiesa di San Lazzaro, mentre hanno notato un uomo che, alla vista della pattuglia, ha svoltato velocemente l’angolo imboccando via Cota. La donna, ai poliziotti ha indicato con un cenno della mano via Cota e ha aggiunto che il suo ex marito si era diretto in quella direzione.
 
Gli uomini della Questura, immediatamente si sono recati verso quella strada notando che, proprio all’inizio, insisteva l’ingresso di un condominio con una rientranza dove erano collocati i citofoni.
 
Non avendo più via di scampo l’uomo, un leccese 36enne ex coniuge della donna, si era posizionato vicino ai citofoni facendo finta di essere un passante alla ricerca di qualcuno.
 
Una volta identificato ha ammesso di trovarsi lì perché voleva parlare con lei per chiedergli di vedere i figli minori.
 
Nel frattempo è giunta sul posto l’ex moglie che, visibilmente provata, ha spiegato di essere stata avvicinata, già due volte nella mattinata e che era stata continuamente importunata tanto da non riuscire a lavorare. La signora dopo aver terminato il turno di lavoro si è presentata in Questura per sporgere denuncia nel pomeriggio.
 
Dagli accertamenti effettuati sull’ex marito si è appurato che questi era stato condannato per il reato di atti persecutori, violenza privata e percosse nei confronti della donna e che annoverava a suo carico numerose denunce per il medesimo reato.
 
Nei confronti dell’uomo, poi, pendeva una misura di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa,  disposta il 12 novembre 2014 dal Tribunale di Lecce e una condanna emessa il 24 novembre 2015.
 
La vittima, in sede di denuncia, ha raccontato di vivere in un continuo stato di ansia dovuto al persistente presentarsi dell’ex sul posto di lavoro, nonostante la condanna subìta e le denunce a suo carico. In particolare la donna, oltre a raccontare due episodi, uno riferibile al 10 febbraio 2016 e uno al 25 febbraio sempre di quest’anno, ha spiegato che anche nella giornata di oggi era stata vittima di atti persecutori da parte dell’uomo che le si era avvicinato sul posto di lavoro
 
La ex moglie, questa mattina, appena lo ha visto si è chiusa in macchina, ma lui ha cercato di aprire lo sportello fino quasi a romperne la maniglia, quindi, dopo aver messo in moto, è scappata in direzione via Don Minzoni.
 
Appena la signora ha parcheggiato l’auto ed è scesa si è trovata di fronte l’ex marito che le ha chiesto di ricominciare la loro relazione. A quel punto dal momento che l’uomo non si allontanava, la vittima ha accelerato il passo riuscendo a telefonare 113 senza essere vista.
 
In ambito di denuncia la donna ha altresì riferito di vivere costantemente in uno stato d’ansia che ne condiziona le abitudini e la vita sociale, di essere preoccupata per sé e per i propri figli e di temere anche di perdere il lavoro a causa delle continue visite dell’ex marito che ne avrebbe approfittato per raccontare ai sui colleghi presunte relazioni allo scopo di screditarla e di rovinarne la reputazione
 

Al termine degli accertamenti, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, Giovanni Gagliotta, l’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Lecce a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.