Pescano 4 kg di datteri di mare, ma sono costretti a disfarsene per l’arrivo dei militari della Guardia Costiera


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Nonostante in questi giorni le condizioni meteo-marine non siano state delle più favorevoli, con piogge persistenti e forti raffiche di vento, i pescatori di frodo sono stati all’opera e, di conseguenza, anche i militari della Guardia Costiera impegnati nel controllo delle coste salentine.

Questa mattina i militari della Guardia Costiera di Gallipoli unitamente a quelli dell’Ufficio locale marittimo di Torre Cesarea nell’ambito dei consueti controlli in collaborazione con il personale dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo hanno rinvenuto, all’interno di un secchio di plastica, occultato nel terreno antistante lo scivolo pubblico di Sant’Isidoro nel comune di Nardò, quattro chilogrammi di datteri di mare (Lithophaga lithophaga).

Verosimilmente, i pescatori di frodo, accortisi dell’arrivo dei militari, sono stati costretti ad abbandonare il pescato e fuggire, per evitare di incorrere nelle gravi ripercussioni penali indirizzate a chi non ottempera al divieto di pesca.

Informata del rinvenimento, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato il sequestro dei datteri, che a seguito del nullaosta del medico veterinario sono stati distrutti.

I reati in cui incorre chi viene sorpreso a pescare datteri di mare sono “asportazione di specie marine protette per i quali ne è totalmente vietata la cattura, la detenzione e la commercializzazione oltre che di danneggiamento della scogliera interessata e

deturpamento di bellezze naturali”.

La pesca di questi molluschi ha un altissimo potenziale distruttivo: la cattura, infatti, avviene martellando e frantumando le scogliere nel cui interno questa specie risiede.