L’hanno picchiata a suon di calci e pugni con una violenza inaudita tanto che le urla di dolore hanno attirato l’attenzione dei residenti di piazzale Rudiae che, temendo che la situazione potesse degenerare, non hanno esitato ad allertare le forze dell’ordine. La sfortunata protagonista di questa brutta vicenda, avvenuta quando da poco erano passate le 23.30 di ieri sera, è una nigeriana, finita nelle mani di due aguzzini, suoi connazionali. La giovane era stata contattata, quando si trovava ancora nel suo villaggio in Africa, da una connazionale Idahosa Stefy Ewere, 36enne, che, conoscendo le sue condizioni economiche, le aveva offerto un lavoro come parrucchiera.
Giunta clandestinamente prima a Lampedusa e poi a Lecce, la ragazza che pensava di trovare ‘ospitalità’, ha vissuto un incubo. La sua sfruttatrice, infatti, l’ha costretta a prostituirsi per strada, ogni giorno, e a consegnare i “proventi” ai suoi aguzzini. Avrebbe dovuto vendere il suo corpo fino a quando non avrebbe raggiunto la somma di 25 mila euro: una sorta di “riscatto” che la poveretta avrebbe dovuto pagare per la sua libertà. Solo allora le sarebbe stato restituito il permesso di soggiorno che la 36enne si era premurata di farle avere. Come se non bastasse, come garanzia l’aveva convinta di averle fatto un rito voodoo che avrebbe comportato la sua morte in caso di insolvenza.
Fortunatamente, un vigilantes dell’Almaroma, di passaggio in zona, si è accorto del pestaggio e delle grida della malcapitata ed è immediatamente intervenuto. La guardia giurata è riuscita, non senza fatica, a fermare gli aggressori fino all’arrivo dei Carabinieri.
Quando hanno raggiunto il teatro di quella che sembrava essere a tutti gli effetti una spedizione punitiva, i militari hanno trovato i due nigeriani, ancora esagitati, e la donna allertata da uno dei fermati che, nel frattempo, aveva cominciato a pronunciare parole ingiuriose e ad inveire contro la vittima in lacrime. Neanche la presenza dei Carabinieri ha fatto desistere la sua “tormentatrice” dalle intimidazioni: più volte, la 36enne ha minacciato di gravi ritorsioni in Nigeria nei confronti dei familiari della giovane prostituta.
Gli uomini in divisa hanno condotto i connazionali in caserma, dove sono stati identificati. Si tratta di Mathew Ndidi, 25 anni e Lawrence Oduware, 27 anni. I tre ora dovranno rispondere, a vario titolo, di estorsione, rapina, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La povera ragazza è stata affidata alle cure dei sanitari del 118 che l’hanno accompagnata al Pronto Soccorso dove le hanno riscontrato lesioni la labbro superiore guaribili in giorni quattro. Con l’aiuto di un interprete si è capito che l’aggressione sarebbe maturata per questioni legate al “business” della prostituzione, un giro al quale forse la ragazza si era ribellata.
Gli arrestati sono stati accompagnati a Borgo San Nicola. La giovane nigeriana, invece, è stata affidata ad una struttura protetta.
L’episodio di ieri non fa altro che confermare quanto denunciato più volta da un lettore di Leccenews24, stanco di assistere a scene di dubbio gusto ogni volta che cala il sole e che d’estate assumono contorni ancor più drammatici. Il residente di via Martiri d’Otranto aveva raccontato di aver assistito spesso a litigi e urla tra le meretrici pronte a vendere il proprio corpo alla prima auto di passaggio che richiede i suoi ‘servizi’.