Rimini, 4 ottobre 2023. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 8.00, quando nel garage di una palazzina che si affaccia su via del Ciclamino, viene ritrovato il corpo senza vita di Pierina Paganelli. È stata la nuora, Manuela Bianchi, a chiedere aiuto, dopo aver trovato il cadavere di una donna, riverso accanto alla tromba delle scale che conducono agli appartamenti. Quando ha lanciato l’allarme non aveva riconosciuto la suocera che, secondo la ricostruzione dell’omicidio, era appena rientrata a casa da un incontro di preghiera dei Testimoni di Geova. Era sola quando ha incontrato il suo assassino, lo “sconosciuto” che l’ha uccisa con 29 coltellate. Lo “sconosciuto” che, secondo l’autopsia, si è accanito contro l’anziana, colpendola con “una rabbia profonda” al collo e alla schiena e lasciandola, in una pozza di sangue, sul pavimento, tra le due porte antincendio, dove la pensionata avrebbe tentato la fuga, invano.
Chi ha ucciso Pierina Paganelli?
Chi poteva volere la morte di quella donna, divisa tra la famiglia, la congregazione dei Testimoni di Geova, una seconda casa per lei, e il capezzale del figlio Giuliano Saponi che si stava lentamente riprendendo dopo un incidente stradale? L’uomo era stato ritrovato in gravissime condizioni sul ciglio della strada, dopo essere stato travolto probabilmente dallo specchietto di un veicolo alto (come quello di un suv, di un furgone o di un mezzo pesante), mentre si trovava in sella alla sua bicicletta. Il 3 ottobre, quando mamma Pierina è stata uccisa, era ancora ricoverato in ospedale.
Per risolvere il giallo, gli investigatori scavano nella vita ‘tranquilla’ della donna alla ricerca di un movente, di una spiegazione. Non c’è stato bisogno, in realtà, di guardare a fondo per scoprire che la nuora, Manuela Bianchi, aveva avuto una relazione con un altro uomo, Louis Dassilva, un vicino di casa, oggi unico indagato. Lo hanno scoperto gli investigatori, lo aveva scoperto, probabilmente, anche Pierina. Così, accanto agli interrogatori fiume, alle indagini, ai rilievi della scientifica alla ricerca delle tracce dell’assassino si insinuano i tradimenti, le bugie, i veleni, gli insulti tra le due ex amiche, Manuela e Valeria, la moglie ignara delle fughe d’amore del marito.
Gli alibi
Gli investigatori cercano la chiave in quella relazione clandestina andata avanti per mesi, secondo alcuni anche dopo l’omicidio. La tresca tra i due era emersa fin dai primi giorni delle indagini quando, convocati in Questura dagli investigatori, si erano lasciati andare a confidenze nei corridoi del palazzo di piazzale Bornaccini, ignari di essere ripresi dalle telecamere. “Tra noi però le cose non cambiano” aveva detto il senegalese, ma tutti i protagonisti, per quella notte di orrore, hanno un alibi.
Manuela ha raccontato di essere rimasta a casa insieme alla figlia e al fratello Loris e di aver seguito, da remoto, la funzione a cui Pierina stava partecipando. Nell’appartamento a fianco, Valeria ha giurato che lei e suo marito hanno trascorso la serata insieme. Hanno cenato e guardato un film sul divano. Per gli investigatori, però, c’è un buco di 12 minuti da ‘riempire’. La riproduzione della pellicola sulla piattaforma digitale, stando a quanto ricostruito, sarebbe stata interrotta alle 22.06, 2 minuti prima dell’arrivo dell’auto della vittima nei garage della palazzina.
Le certezze
Gli investigatori sono sicuri che chi ha ucciso Pierina conoscesse bene le sue abitudini. Per gli investigatori, il killer l’avrebbe aspettata davanti alle scale, dopo che la donna ha parcheggiato la Panda rossa, di ritorno dalla funzione religiosa. Il cadavere della donna, con la gonna e la sottoveste strappate, sarà ritrovato solo il giorno dopo dalla nuora. Tre volte Manuela Bianchi scenderà nello scantinato, prima di riconoscere la suocera.
La verità si ‘nasconde’ tra le mura del palazzo in via dei Ciclamini. In un video delle telecamere di sorveglianza sono registrati gli ultimi minuti di vita della dell’anziana. Nell’audio, alle 22.40, si sentono le urla della donna mentre l’assassino la colpisce a morte. Ma prima è chiaro un “Ciao” pronunciato da una voce maschile.
Pierina Paganelli è morta senza un perché. Uccisa da chi non ha ancora un volto, un movente, un complice.