La mattinata del primo sabato dicembrino verrà ricordata non solo, purtroppo, per una inaspettata “tregua meteorologica”, dovuta al sole e alla scomparsa del forte vento. C’è da registrare un fatto di cronaca le cui cause risultano ancora al vaglio delle forze dell’ordine. Un aereo ultraleggero è precipitato nei pressi del piccolo aeroporto “Lecce-Lepore” (situato nelle campagne appartenenti al territorio di Vernole ma non molto lontano dalla Marina di San Cataldo). A bordo due persone sono rimaste incastrate tra le lamiere accartociate.
Ovviamente, ad intervenire sul posto, le autorità competenti al fine di effettuare i rilievi del caso. Polizia e Carabinieri, dunque. Ad assistere i malcapitati, c’erano anche i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco leccesi. Il personale paramedico, dopo un primo esame, ha disposto subito il trasferimento dei pazienti presso l'ospedale Vito Fazzi.
A chiamare i soccorsi sarebbero stati alcuni automobilisti che percorrevano l'arteria mentre il mezzo volava: il fumo che fuoriusciva dal piccolo aereo è stato notato a non molta distanza dalla carreggiata. Le condizioni dei due sono apparse da subito difficili. Si tratta di Massimiliano Botallo, 46enne di Brindisi, e di Oreste Adriani, 69enne originario di Roma. Per il primo è stato subito evidente un trauma cranico/facciale di una certa portata: il volto del 46enne è apparso maciullato per colpa dell'incidente. Il secondo ha riportato numerose fratture oltre che al cranio, anche agli arti.
Pare, inoltre, che l’impatto si sia verificato a circa un paio di chilometri dall’impianto, in località Fondone. Forse un'avaria ha portato alla perdita di controllo del velivolo che, comunque, era di recente costruzione.
L'episodio ne porta alla mente un altro, accaduto ad Ugento nello scorso maggio 2014. Nella circostanza, due persone persero la vita dopo essere precipitate, sempre a bordo di un ultraleggero.