Raccontiamo l’ennesimo episodio di intolleranza che si è verificato nel primo pomeriggio al Pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce. La vicenda è stata ricostruita grazie ai dettagli forniti dall’associazione Salute Salento di Cesare Mazzotta e al racconto del personale medico.
Un medico del Pronto soccorso, entrato in turno da poco, è stato aggredito a schiaffi dal marito di una donna che era stata accompagnata in ospedale perché accusava delle vertigini.
Attorno alle 13.30 la signora era stata visitata e un infermiere le aveva assegnato un codice lieve e la procedura “fast truck” per l’accesso diretto.
L’attesa è stata breve, quindi, non si può nemmeno ipotizzare che a far scaldare gli animi sia stato il tempo trascorso in fila presso la struttura sanitaria. Dopo poco, infatti, la donna è stata inviata dal medico presso il reparto di Otorinolaringoiatria per una consulenza.
Poco tempo più tardi, referto alla mano, la signora, sempre accompagnata dal marito, si è ripresentata nell’ambulatorio del Pronto soccorso. In quel momento, però, pare che il dottore di turno fosse impegnato nella visita ad un altro paziente.
A questo punto, la situazione è precipitata: il marito della signora, un uomo di Lizzanello, ha preteso di avere la priorità e di fare sì che il medico definisse la pratica sanitaria, in modo da lasciare l’ospedale.
Il sanitario, secondo la ricostruzione, avrebbe pregato i due di aspettare per completare la precedente visita che lo stava tenendo impegnato. Qui, apriti cielo! L’uomo si sarebbe avvicinato alla scrivania e avrebbe schiaffeggiato il dottore, creando un parapiglia generale tanto da rendere necessario l’intervento dell’agente di Polizia dal posto fisso. Il poliziotto ha fatto una relazione e ha denunciato l’uomo.
Il medico aggredito pare si sia sentito male tanto da dover abbandonare il servizio e richiedere la sostituzione da parte di un collega.
Da qui lo sfogo del primario del pronto soccorso Silvano Fracella “Sta diventando una cosa allucinante. I codici bianchi e verdi sono quelli più a rischio perché purtroppo sono tantissimi i pazienti che non trovano risposte nel territorio e si presentano al Pronto soccorso. Dove però – ha spiegato ancora Fracella – c’è da attendere il proprio turno perché a volte abbiamo un solo medico. E questa attesa non viene tollerata soprattutto da alcuni soggetti. Da anni ho proposto di aprire un altro ambulatorio di pronto soccorso per i codici lievi presso la “Cittadella della Salute” di piazza Bottazzi”.