Tentato omicidio nei pressi di un bar di Galatone, presunti autori a processo con il rito abbreviato

Il grave fatto di sangue si è verificato nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre scorso. La vittima dell’aggressione si è costituita parte civile, invocando un maxi risarcimento.

Saranno giudicati con il rito abbreviato, i tre presunti responsabili della brutale aggressione verso un 21enne di Galatone, nei pressi di un bar.

Nella mattinata di oggi, il gup Edoardo D’Ambrosio ha accolto l’istanza della difesa. L’udienza si è tenuta presso l’Aula Cappuccilli, al piano terra. Le parti presenti (giudice, pm, avvocato e cancelliere) erano distanziate e dotate dei dispositivi di protezione, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-covid-19.

La vittima Dario Potenza, 21enne di Galatone, si è costituita parte civile con l’avvocato Luigi Casarano, invocando un maxi-risarcimento di 200 mila euro per danno biologico, estetico e morale. La discussione e la sentenza sono state rinviate al 14 luglio prossimo, poichè i detenuti hanno rinunciato a comparire.

Giuseppe Marzano, 54enne; Vincenzo Lanzillotto, 40enne e Marco Colazzo, 24 anni (tutti di Galatone) rispondono dell’accusa di tentato omicidio. I tre arrestati vennero raggiunti nel gennaio scorso da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del gip Giulia Proto, su richiesta del Sostituto Procuratore Francesca Miglietta, in seguito alle indagini condotte dai carabinieri di Galatone.

I fatti

Il grave fatto di sangue si è verificato nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre scorso.

Determinante, l’intervento di un agente di polizia libero dal servizio che dalla finestra della sua abitazione, udito il trambusto sulla strada, ha urlato agli aggressori, per poi scendere e metterli in fuga. La vittima, Dario Potenza, 21enne di Galatone, venne poi condotta in codice rosso prima presso l’ospedale di Gallipoli, per poi essere trasferito al “Vito Fazzi” di Lecce, dove gli venne diagnosticata la perforazione del polmone e subì un arresto respiratorio scongiurato grazie al supporto di un rianimatore.

Il possibile movente

Ascoltato nell’immediatezza dei fatti, il giovane ha ricostruito la dinamica dell’accaduto, ma non è riuscito a dare un volto ed un nome agli aggressori. Ha riferito agli inquirenti che i tre aggressori si sono avvicinati al bar a bordo di un auto. Potenza è riuscito inizialmente a scappare, nascondendosi dietro un’altra macchina parcheggiata nei paraggi. I tre individui lo avrebbero però seguito e dopo essere scesi dall’auto in via Costa, avrebbero cominciato a pestarlo violentemente. Ha comunque negato di aver subito minacce e di essere in debito di denaro con qualcuno.

Il gip Proto, nell’ordinanza, si sofferma sul possibile movente sostenendo che si “sta indagando sui traffici di droga, presumibile movente della allarmante aggressione”.



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