
I quattro presunti responsabili del pestaggio di un ragazzo, in una birreria di Galatone, finiscono sotto processo per tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi.
Nelle scorse ore, il gip Alcide Maritati ha emesso un decreto di giudizio immediato (senza udienza preliminare), come richiesto dal pm Maria Vallefuoco, nei confronti di: Mattia Marzano, 31enne di Galatone; Andrea Calamaio, 47enne di Galatone; Giacomo Migliaccio, 32 anni di Galatone; Giuseppe Mele, 52enne di Sannicola.
La data di inizio del processo è prevista per il 5 aprile dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale.
Intanto, gli imputati (ad esclusione di Mele) hanno fatto richiesta di abbreviato, attraverso i loro legali, e l’udienza verrà fissata nei prossimi giorni. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Roberto De Mitri Aymone, Ladislao Massari ed Antonio Palma.
Il ragazzo aggredito (ora maggiorenne) è assistito dall’avvocato Angelo Valente e potrà costituirsi parte civile.
I quattro imputati si trovano agli arresti domiciliari. Gli agenti del commissariato di Nardò, hanno proceduto al fermo di Marzano (non convalidato). E alcuni giorni dopo, hanno tratto in arresto Calamaio, Migliaccio e Mele, ritenuti i presunti complici, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare.
Nel frattempo, per Marzano è stato presentato ricorso in Cassazione, dopo che il Riesame ha rigettato la revoca della misura dei domiciliari. La difesa chiede la riqualificazione del reato di tentato omicidio in lesioni personali.
I fatti risalgono al 6 gennaio scorso. Il movente del pestaggio, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe legato a qualche presunto sguardo non gradito verso una ragazza.
Il giovane, che si trovava all’interno della birreria, è stato aggredito da quattro persone con calci e pugni in testa e sul viso, anche all’esterno del locale. In seguito, è riuscito a fuggire, nonostante il tentativo dei suoi aggressori di bloccarlo e ha raggiunto la caserma dei carabinieri. Successivamente, è stato trasferito in ambulanza al pronto soccorso di Gallipoli e gli sono state diagnosticate una serie di lesioni guaribili in trenta giorni. A far luce sull’accaduto si sono rivelate utili alcune testimonianze.
Successivamente, venne disposta dal Questore, la chiusura del bar per venti giorni.