Processi ad esponenti No Tap: La Procura invoca alcune condanne, ma anche molte assoluzioni

L’udienza si è tenuta in mattinata, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, davanti al giudice monocratico Pietro Baffa.

La Procura chiede alcune condanne ed anche molte assoluzioni, in due processi ad esponenti No Tap, tenutisi in mattinata, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, davanti al giudice monocratico Pietro Baffa.

Il pm Maria Consolata Moschettini, nel processo con 46 imputati, ha invocato varie richieste di condanna con pene variabili tra 1 mese e 2 anni e 3 mesi, ma anche quattro assoluzioni.

Invece, nell’altro processo, il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, nel corso della requisitoria, ha chiesto la condanna solo per 15 imputati su 55, che sono stati riconosciuti durante l’istruttoria dibattimentale, per la violazione della zona rossa. Per tutti gli altri èstata invocata l’assoluzione.

Le arringhe difensive degli avvocati si terranno, il 16 e 17 febbraio,

Infine, in una scorsa udienza, si è tenuta la requisitoria del pm Francesca Miglietta che ha invocato alcune condanne per episodi di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.  La sentenza è prevista nel mese di marzo.

Sono complessivamente 92 gli imputati dei tre tronconi No Tap condotti dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti procuratori Francesca Miglietta e Maria Consolata Moschettini, relativi ad episodi accaduti tra il 2017 ed il 2018.

Sul banco degli imputati compaiono studenti, commercianti, artisti, delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.

Rispondono a vario titolo ed in diversa misura, di violenza privata; deturpamento (ad esempio, con lancio di uova); danneggiamento (di macchine e recinzioni del cantiere); manifestazione non autorizzata, poiché avrebbero partecipato ai cortei per protestare contro la realizzazione del gasdotto Tap, senza darne preavviso al Questore e in unoccasione per esprimere il proprio dissenso durante una visita pre-elettorale dellonorevole Matteo Salvini a Martano; resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per aver minacciato ed offeso, secondo laccusa, gli agenti della Digos e della Squadra Mobile; violazione del divieto di far rientro nel Comune di Melendugno.

Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Carlo Sariconi, Alessandro Calò, Elena Papadia, Giovanni Colomba, Laura Minosi, Vincenzo Palumbo e nel corso del dibattimento potranno controbattere alle accuse e fornire la propria versione dei fatti.

La società Tap (Trans Adriatic Pipeline) si è costituita parte civile, in uno dei procedimenti, attraverso lavvocato Andrea Sambati, per presunti danni patrimoniali e dimmagine. Non solo, anche una banca per un presunto danneggiamento e un agente di polizia, assistito dallavvocato Americo Barba, per un episodio di oltraggio a pubblico ufficiale, contestato nel capo dimputazione.

Intanto, va avanti anche il processo verso esponenti della società Trans Adriatic Pipeline con 19 imputati, dinanzi al giudice monocratico Silvia Saracino.



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