Processo “Favori e Giustizia”, l’ex pm Emilio Arnesano finisce in carcere


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Finisce in carcere l’ex pm Emilio Arnesano. Nella giornata di ieri, il 66enne di Carmiano è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola, dopo che i carabinieri si sono presentati presso la sua abitazione con un ordine di carcerazione.

Nelle scorse ore, la Corte di Cassazione ha dichiarato irrevocabile la sentenza di Appello per due episodi di corruzione a favore di suoi “amici” medici, per i quali era stato condannato a 6 anni di reclusione.

Ricordiamo che Emilio Arnesano al termine del processo di secondo grado “Favori e Giustizia” era stato condannato complessivamente a 10 anni di reclusione, dopo i 9 inflitti in primo grado. L’ex magistrato, secondo l’accusa, avrebbe favorito i “camici bianchi”, amici del dirigente medico Carlo Siciliano, come Ottavio Narracci (da gennaio 2018 direttore generale dell’Asl) e Giorgio Trianni (dirigente).

In primo luogo, si sarebbe trattato di favori a carattere economico, tra cui un’imbarcazione di 12 metri venduta da Siciliano ad Arnesano ad un prezzo di favore. Questo per far ottenere a Narracci l’assoluzione dall’accusa di peculato davanti al Tribunale di Lecce.

Inoltre venivano preordinate delle battute di caccia in Basilicata, per compiacere il magistrato.

Intanto, sono stati annullati con rinvio dinanzi alla Corte di Appello di Salerno, altri cinque capi d’imputazione, riguardanti episodi di presunta corruzione e di rivelazione di atti d’ufficio. Dovrà dunque celebrarsi un nuovo processo. La Suprema Corte ha accolto in parte il ricorso dell’avvocato Riccardo Olivo del Foro di Roma, legale di Arnesano.

I giudici della Corte di Cassazione, inoltre, hanno sempre annullato con rinvio dinanzi alla Corte d’Appello, la condanna ad 1 anno e 4 mesi, pena sospesa, per l’avvocato Manuela Carbone, difesa da Antonio Savoia. Anche in questo caso, dovrà celebrarsi un nuovo processo.

Secondo l’accusa, l’ex magistrato “vendeva l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali e altri favori”. Il pm leccese avrebbe stretto rapporti con due avvocatesse e in diverse occasioni avrebbe pilotato i procedimenti giudiziari.

E viene contestato anche l’interessamento al procedimento disciplinare a cui fu sottoposta nel 2018, l’avvocato Manuela Carbone.

Adesso ci sarà un nuovo processo di Appello in cui verranno vagliate tali accuse.