«Buongiooooooorno Leccenews»
«Buongiorno Tommasone. Come stai? In cosa possiamo esserti utili?»
«Stavolta mi dovete proprio aiutare…»
E giù poi con la spiegazione precisa, puntigliosa, minuziosa del caso da affrontare, delle persone da aiutare, dei poveri a cui prestare soccorso.
Iniziano sempre così le telefonate tra la redazione di Leccenews24 e Tommaso Prima, presidente dell’Associazione Pronto Soccorso dei Poveri che passa la sua giornata a provare a risolvere i problemi degli altri, facendosene carico umanamente ed economicamente.
Un filantropo, una brava persona a cui proviamo sempre a dare sponda perché senza rete, senza aiuto reciproco, non si va da nessuna parte.
Ma stamattina Tommasone non aveva la voce squillante di sempre, quella voce un po’ affaticata da qualche piatto di pastasciutta di troppo che, prima o poi, dovrà eliminare dalla sua dieta…ma sempre forte e allegra.
Tommasone era un po’ giù. Lo si capisce subito dalla voce quando sei giù.
«Che è successo Tommasone»
«Sono un po’ triste. Non riesco ad assecondare i bisogni di tutti, la gente ti chiama ti chiede aiuto per mangiare. Siamo nel 2019 e ti chiedono aiuto per mangiare, a Lecce, la capitale della movida. Non ci crederete quanti e chi sono i nuovi poveri..»
E giù con uno sfogo torrenziale che racconta la sua verità. Una verità fatta di persone incontrate ogni giorno, non di numeri ufficiali e di statistiche pubblicate sui giornaloni con tanto di istituto di ricerca. Lui le persone le conosce scendendo dalla sua Punto che ha trasformato in un pullmino che macina chilometri e chilometri per consegnare ciò che è riuscito a raccogliere dai benefattori.
‘I poveri non sono solo i barboni, i clochard, i senzatetto o quelli che ti tendono la mano ai semafori. Certo, quelli sono poveri e d’ inverno è vergognoso che non si riesca a dare loro una dimora per dormire quando il freddo e il gelo entrano dentro le ossa. Ma poi ci sono tanti poveri che nemmeno ti aspetti. Donne abbandonate dai loro uomini che, per rifarsi una vita nuova, hanno dimenticato tutto, anche i loro figli, lasciandoli a pancia asciutta.
Uomini separati che le mogli hanno ridotto al lastrico scambiando i divorzi per un terno al lotto. Famiglie cosiddette normali con i papà e le mamme che hanno perso il lavoro e non riescono a trovarlo. Gente schiava dei suoi vizi che non riesce a non giocare alle slot-machine o a comprare alcolici, pur avendo intorno compagne e figli.
Il disagio si estende a macchia d’olio e noi possiamo fare sempre di meno. Sono troppi i poveri rispetto alle nostre forze. Noi non ci arrendiamo, ma è difficile combattere la povertà. È davvero difficile’.
Per questo il Pronto Soccorso dei Poveri e la Caritas hanno sottoscritto, nella giornata di ieri, un protocollo d’intesa con il quale don Attilio Mesagne consegnerà a Tommaso Prima tanti generi alimentari ricevuti in dotazione per dar da mangiare agli amici dell’associazione.
Tommasone potrà caricare la sua Punto, finchè dura…, fare il giro di vie e piazze di periferia, suonare con il clacson per far scendere da casa le persone preventivamente avvisate al telefono, riempire le buste e continuare a fare il giro, fino a quando i prodotti non si esauriscono.
‘Lì comincia il difficile. Perché c’è sempre qualcuno che poi ti chiama. E tu devi dire: domani, guarda, stai tranquillo che faccio di tutto per passare domani, perché oggi è tutto finito. È triste dover dare queste risposte’.
Triste, perché non si sta dicendo ‘no’ soltanto a un padre o a una madre, ma a dei bambini che nel 2019, in Italia, nell’ottava potenza mondiale, come si dice, ammesso che sia vero, non hanno da mangiare…’