Quattro pastori, tre (fratelli) di Monteparano ed uno di San Pancrazio Salentino, sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso e lesioni aggravate ai danni di un pastore rumeno.
Nella serata di ieri, infatti, i carabinieri della Aliquota Operativa della Compagnia di Campi Salentina guidati dal Dottor Carducci, in collaborazione con i colleghi del Reparto Operativo di Lecce e i militari dei Comandi Provinciali di Lecce, Taranto e Brindisi – nonché dei reparti Elicotteristi e Cinofili di Bari – hanno ultimato l’ “Operazione Dolly” con l’esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Lecce, nei confronti dei quattro soggetti ritenuti protagonisti della rapina cruenta dello scorso 14 maggio 2013 nella zona compresa tra Porto Cesareo e Nardò. Si tratta di Daigoro Merico, 27enne nato a Manduria e residente a Monteparano; Giuseppe Merico, 41enne di Monteparano; Luigi Merico, 44enne sempre di Monteparano; Salvatore Esposito, 34enne nato a San Pietro Vernotico e residente a San Pancrazio. Tutti e quattro avevano già precedenti per reati specifici.
In quella data i quattro uomini avvicinarono un pastore rumeno 23enne, dipendente della ditta agricola di Porto Cesareo Masseria “La Grande”, in un primo momento in maniera amichevole per non destare sospetti, salvo poi colpirlo in testa con la base di un coltello procurandogli una grossa ferita al cuoio capelluto. In un secondo momento, i malintenzionati lo legarono mani e piedi con una corda ad un albero. Con la vittima inerme e in condizione di non poter reagire, i quattro hanno caricato cinquanta pecore all’interno del loro furgone e sono scappati via dopo essersi impossessati anche dei suoi due cellulari e aver lasciato il povero rumeno legato all’albero. Le bestie erano tutte non timbrate perché non avevano ancora compiuto il primo anno di età. Dopo circa un’ora la vittima è riuscita a liberarsi ed ha chiamato subito i Carabinieri descrivendo i rapinatori e sottolineando che non li conosceva e non li aveva mai visti prima d’ora.
I militari pensarono subito che i ladri potessero essere dei pastori che conoscevano già la zona dove hanno poi inscenato la rapina e, quindi, si sono limitate le indagini su quelli che si aggiravano frequentemente in quella zona. Una volta avuta ben chiara la massa dei sospettati su cui approfondire le indagini si è arrivati al riconoscimento di uno dei cellulari rubati in cui, all’interno, era presente la Sim di uno dei quattro rapinatori, intestata per l’appunto a Luigi Merico. L’altro cellulare rubato, invece, era entrato in possesso della moglie che è stata denunciata per ricettazione.
Dopo queste scoperte, sono state sottoposte alla vittima alcune foto segnaletiche grazie alle quali l’uomo è riuscito a riconoscere i volti dei quattro aggressori/rapinatori. I militari, tra le altre cose, avevano anche già notato una particolarità. Nel gregge dei tre fratelli di Monteparano, formato da centinaia di bestie, infatti, è stato notato che alcune pecore sembravano seguire in maniera uniforme tutto il resto del gruppo ma in realtà facevano dei movimenti a se stanti con una dinamica differente. Si trattava, infatti, proprio delle cinquanta bestie derubate, il quale valore si aggira intorno alle 1.500 euro cadauna.