Reati contro la Pubblica Amministrazione, eseguite 13 misure cautelari. Arrestato il vicesindaco di Sannicola


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Nella mattinata di oggi, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 13 persone, dei quali una agli arresti in carcere e 7 ai domiciliari, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce Valeria Fedele, su richiesta della Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore Patrizia Ciccarese.

Per l’ex sindaco e attuale vicesindaco Cosimo Piccione, il giudice ha disposto la detenzione in carcere. Agli arresti domiciliari: Cosimo Leo, Gianpaolo Miglietta, Marco Mario Prontera, Annunziata Fiorella Rocca, Giordano Carrozzo, Maria Pia Gioffreda, Walter Cosimo Pennetta. E poi, disposto l’obbligo quotidiano di presentarsi alla polizia giudiziaria per Valentina Errico, Giuseppe Ingrosso, Valerio Rizzello. Infine, divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per gli imprenditori Alberto Pisanello (anche assessore comunale a Tuglie) e Oronzo Trio.
Complessivamente sono 34  gli indagati, tra cui anche l’attuale sindaco di Sannicola, Graziano Scorrano.

L’epilogo giudiziario, sebbene provvisorio e tuttora pendente nella fase cautelare, si basa su un’articolata attività di indagine, coordinata e diretta dalla Procura ed eseguita dalla Compagnia di Gallipoli, comandata dal Capitano Fabio Gugliandolo, nel settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione, con particolare focus su ipotesi di reato legate a fenomeni corruttivi e turbative d’asta.

I 29 indagati, tra amministratori e funzionari pubblici, professionisti ed imprenditori, rispondono a vario titolo delle ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, peculato, falsa testimonianza, intercettazione abusiva, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso in atti pubblici, in graduatorie di concorso pubblico e documenti di gara.

L’attività investigativa ha consentito di accertare che diverse procedure di appalto, tra cui un concorso pubblico indetto da un ente comunale, venivano sistematicamente turbate, in taluni casi veicolando, fraudolentemente, la scelta del contraente, verso soggetti economici, candidati, conniventi vicini a pubblici amministratori apicali del Comune di Sannicola, anche allo scopo di alimentare il loro bacino elettorale.

Naturalmente, il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo all’esito di sentenza irrevocabile di condanna.