Recupero di “ex Magazzino Vendita Tabacchi”. Il Tar dice si al progetto di una società

Dopo l’accoglimento del ricorso dei legali, la sentenza dei giudici del tribunale amministrativo è diventata in questi mesi definitiva.

Dopo l’accoglimento del ricorso per la realizzazione di un progetto finalizzato al recupero ed alla ristrutturazione dell’“ex Magazzino Vendita Tabacchi” di Lecce in via Dalmazio Birago, la sentenza è diventata definitiva. Essa era stata emessa nei mesi scorsi dai giudici del Tar (presidente Antonio Pasca).

Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Gabriele Ciardo e Anna Maria Ciardo, per la Sodim s.r.l dopo il diniego del Comune di Lecce per la realizzazione di un progetto, a firma dell’architetto Massimo Accoto.

I legali della società ritengono quella in esame: «Una sentenza interessante, e certamente innovativa, nel panorama giurisprudenziale». E riguardo al progetto: «Trattasi di una progettualità che ha la finalità di riqualificare il sito e l’area circostante e che rappresenterà un’importante conquista per la città».

Secondo quanto stabilito dai giudici del Tar, la destinazione urbanistica (D1) dell’area non è ostativa alla tipologia di intervento programmato e alla destinazione commerciale dell’immobile. «Pertanto, in tale zona sono comprese le attività già impegnate da insediamenti dei Monopoli di Stato, in cui vi erano “magazzini” per vendite, come appunto nel caso di specie».

La SCIA in esame aveva ad oggetto: “lavori di risanamento conservativo, adeguamento igienico sanitario e conferma d’uso a commerciale e uffici al piano terra e a residenziale al piano primo, di un immobile denominato “ex Magazzino”.

E i legali della società ricorrente hanno sostenuto che: «Nella fattispecie, all’interno del compendio immobiliare in esame, venisse svolta anche attività commerciale non riconducibile esclusivamente alla vendita di generi di monopolio è emerso da tutta la documentazione prodotta dalla difesa della società ricorrente per cui ne è conseguito l’accertamento e la declaratoria di illegittimità del diniego del Comune di Lecce rispetto alla Scia presentata agli uffici, da parte della società ricorrente, che potrà dare seguito ai lavori programmati».