Sarebbe potuta finire in tragedia la vacanza in terra salentina di un turista romano che fortunatamente potrà raccontare la disavventura vissuta una volta tornato a casa nella capitale. L’uomo, infatti, mentre stava facendo il bagno nelle splendide acque di San Foca, nella marina di Melendugno, in un punto dove il mare era particolarmente profondo, è rimasto impigliato ad un filo da pesca forse abbandonato da qualche pescatore con tanto di amo e piombo ancora attaccati. La cordicella di nylon si era letteralmente attorcigliata fra le gambe e la pancia. A peggiorare la situazione, il mare particolarmente mosso a causa del forte vento di queste ore che avrebbe potuto con le sue correnti trascinarlo ancor più lontano.
Provvidenza ha voluto che un agente della polizia ferroviaria di Lecce libero dal servizio che si trovava in quel momento sul litorale, si sia accorto delle difficoltà dell’uomo che cercava disperatamente di richiamare l’attenzione con una mano tanto da fiondarsi senza esitazione per tentare di aiutarlo. Anche un bagnino del lido ‘Li Marangi’, dove è accaduto in mattinata il singolare episodio, che quasi contemporaneamente si era accorto delle difficoltà del bagnante si è lanciato in acqua con il pedalò di salvataggio. Era, infatti, evidente che non riuscisse più a nuotare.
Non senza difficoltà i soccorritori sono riusciti a riportare il malcapitato a riva, fortunatamente sano e salvo. E con altrettanta difficoltà hanno sbrogliato la matassa. Il turista romano, a parte la paura per l’incubo vissuto e qualche piccolo graffio provocato dall’amo non ha riportato altre ferite e, di conseguenza, non ha avuto bisogno di ulteriore soccorso medico.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.