Saranno nuove indagini a far luce sul decesso di una bambina prematura, morta dopo un’infezione.
In seguito all’accoglimento dell’opposizione all’archiviazione, avanzata dall’avvocato Walter Gravante, difensore dei genitori della vittima, è stato fissato l’incidente probatorio dinanzi al gip Alessandra Sermarini. E come atto dovuto, i nominativi di 20 persone tra medici e personale sanitario, sono stati iscritti nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Marcello Falcone e Cosimo Cito.
Dunque “si rende necessario approfondire la sussistenza di eventuali profili di responsabilità a carico dei sanitari dell’ospedale di Tricase…anche attraverso l’elaborazione di una perizia”. L’11 giugno verrà affidato l’incarico al medico legale Francesco Faggiano ed all’infettivologo Mario Massa. Ricordiamo che in precedenza, il pm Donatina Buffelli aveva chiesto l’archiviazione del procedimento. E successivamente, i genitori della bimba presentarono opposizione, rilevando che “l’iniezione è stata determinata dalla mancata adozione di tutte le cautela idonee a garantire la sterilità degli strumenti adoperati.
I fatti risalgono al 2018. La bimba, nata prematura il 2 agosto alla 30esima settimana, dopo il parto cesareo, è morta alcuni giorni all’ospedale di Tricase a causa di un arresto cardiocircolatorio derivante da una sepsi da “Serratia Marcescens”.
Come emerso in un passaggio della relazione dei primi consulenti e riportata dal gip Giovanni Gallo nel rigetto della richiesta di archiviazione avanzata dal pm: “l’infezione veniva contratta a causa di un catetere venoso centrale infetto verosimilmente dovuto alla carenza di misure igienico sanitarie del reparto e del personale sanitario che ha prestato assistenza alla piccola”. Ad ogni modo gli stessi consulenti ritenevano che da parte dei sanitari vi fosse stato il “rispetto delle buone pratiche assistenziali”.
Adesso, come detto, sarà l’incidente probatorio a far piena luce sulla vicenda.
