
Il Riesame riduce la sospensione nei confronti della maestra di sostegno, accusata di minacce e percosse nei confronti di alcuni scolari di prima elementare.
Il collegio (Presidente Pia Verderosa, a latere Anna Paola Capano ed Antonio Gatto) ha parzialmente accolto il ricorso della difesa. In mattinata, hanno discusso gli avvocati Massimo Muci ed Annamaria Ciardo, legali dell’insegnante, ed il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, titolare dell’inchiesta, che già nella scorsa udienza ha presentato i verbali di ascolto in sede di sit (sommarie informazioni testimoniali), di altre due insegnanti della stessa scuola.
La difesa ha sostenuto che non sussistono i gravi indizi di colpevolezza, poiché il reato di maltrattamenti richiede “un’abitualità” nella condotta. Invece, la maestra si sarebbe trovata da sola a diretto contatto con i piccoli scolari, per appena quattro ore in altrettanti mesi.
Al termine della camera di consiglio, il Tribunale del Riesame ha ridotto a 6 mesi, il periodo di sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio, a carico di B.L.R. (le sue iniziali), 50 anni di Nardò. L’indagata risponde delle ipotesi di reato di: lesioni personali, maltrattamenti di persone loro affidate per istruzione e abuso di mezzi di correzione.
Nelle scorse settimane, invece, il Gip Simona Panzera ha emesso un’ordinanza di misura interdettiva per 1 anno, eseguita l’8 marzo scorso dai Carabinieri della stazione di Nardò, guidati dal maresciallo Vito De Giorgi. Nel provvedimento si legge di bambini presi per i capelli o a ceffoni e di altri umiliati davanti ai compagni. A volte, la maestra avrebbe costretto i piccoli a farsi la pipì addosso, negandogli il permesso per andare in bagno. Tutti comportamenti che avrebbero generato malesseri negli alunni sfociati in crisi di pianto, agitazione oltre al rifiuto di andare a scuola. Gli episodi contestati si sarebbero verificati a gennaio.
Il provvedimento
Tutto è nato dalla denuncia di alcune mamme che avrebbero notato i lividi o comportamenti ‘inspiegabili’ dei loro figli.
“Una condotta di sistematica e programmata sopraffazione ai danni delle persone offese” Sono le parole con cui il Gip Simona Panzera espone, nell’ordinanza, le ragioni che hanno portato alla sospensione della maestra di sostegno.
Alcuni genitori dei piccoli scolari oggetto di maltrattamenti sono stati poi ascoltati dai carabinieri.
I familiari delle vittime che hanno sporto denuncia sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Tommaso Valente.
Anche la maestra è stata ascoltata dagli investigatori, su delega del pm, il 21 febbraio scorso nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia. Avrebbe ammesso un solo episodio, dichiarando di avere preso per i capelli un alunno per farlo stare seduto.