A pochi mesi dall'estate, ormai pienamente in corso, si credeva che gli sbarchi in realtà non costituissero una vera e propria emergenza. Le autorità istituzionali, del resto, ne avevano studiato e continuano a tenere sotto stretto controlli il fenomeno. Negli ultimi giorni, però, gli stranieri che entrano clandestinamente nel territorio salentino stanno divenendo proprio una costante a cadenza settimanale (o quasi giornaliera). Di pochi minuti fa, infatti, la comunicazione della polizia leccese secondo cui ben trentasette migranti – nella maggior parte provenienti dal Pakistan – hanno ricevuto i dovuti soccorsi dalle forze dell'ordine locali dopo il turbolento approdo nella zona vicina al porto di Otranto. Ancora non è dato sapere nulla circa le loro condizioni salutari, sebbene stando a prime indiscrezioni sembrino abbastanza positive. O comunque, senza gravità particolari. Né tantomeno esiste certezza, al momento, che a bordo vi fossero donne o minori. Spetterà nelle prossime ore agli agenti, intervenuti per supportare le operazioni in mare della Guardia di Finanza salentina, reperire dettagli maggiori.
Di certo, però, risulta che siano già partite le indagini per rintracciare coloro i quali abbiano condotto nel Salento gli extracomunitari. Gli scafisti non dovrebbero essere fuggiti lontano e con ogni probabilità i 'baschi verdi' riusciranno a bloccarli, proprio come avvenuto ieri. Nella circostanza, infatti, il conducente del veliero trasportò a Torre Vado ben sei palestinesi. Lui, israeliano di 63 anni, poi è stato tratto in arresto per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria di Lecce.
La problematica, ormai è risaputo, coinvolge non soltanto le coste nostrane. Basti pensare ai 377 migranti rintracciati a Nordi di Tripoli grazie all'intervento della 'Nave Peluso', comandata del giovane ufficiale salentino Marco Chianella.
L'imbarcazione sostò nel pomeriggio di Sabato scorso nel porto di Gallipoli dopo l'importante operazione di salvataggio.