Il suo atteggiamento sperduto e spaesato ha attirato l’attenzione di una pattuglia della Polizia ferroviaria che ha deciso di fermare il ragazzo apparso in difficoltà per chiedergli se avesse bisogno di aiuto. In effetti, non si sbagliavano. È bastato effettuare una ricerca nella banca dati per capire che quel giovane incrociato alla stazione di Lecce si era allontanato da una casa famiglia, in provincia di Pescara, dove era ospite. Nessuno aveva più sue notizie dal 26 agosto scorso, quando il 22enne per ragioni ancora sconosciute aveva intrapreso un viaggio che lo ha portato fino in Salento. Per giorni lo avevano cercato in lungo e in largo, anche attraverso i social network dove erano stati lanciati diversi appelli per agevolare le ricerche. Qualcuno lo aveva notato girovagare a Foggia, poi di nuovo il nulla fino a venerdì quando si è scritta la parola fine.
Per il 22enne si è mossa subito la rete di protezione per fornirgli adeguata assistenza. In attesa di essere accompagnato nella casa famiglia il ragazzo è stato rassicurato dai poliziotti con cui è rimasto a chiacchierare tranquillamente. Ha persino mangiato con loro.
La Polizia coglie l’occasione per ricordare come in interventi sia fondamentale la rete informativa e di assistenza che si attiva fin dai primi istanti per evitare alle persone in difficoltà ulteriori disagi, ma anche lungaggini burocratiche che potrebbero essere fastidiose in questi casi. Poi tira le somme dell’attività svolta dall’inizio dell’anno: il Compartimento per la Puglia, la Basilicata ed il Molise da gennaio ha rintracciato cinquanta persone, di cui la maggior parte minori. Ben quarantadue sono infatti i ragazzi aiutati che ancora non hanno compiuto 18 anni.