Rogo nella notte a Lecce: quattro auto e alcuni cassonetti dei rifiuti andati distrutti


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Ancora incendi e ancora una volta sono andate distrutte diverse auto nel Salento. Anche nella notte appena trascorsa è stato appiccato un rogo a Lecce e due vetture e alcuni cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti sono andati alle fiamme.
 
È successo in Piazzale Cuneo, nella zona 167 della città. Ancora non è stato chiarito come il tutto sia successo, ma a notte fonda qualcuno ha lanciato l’allarme, denunciando come alcune automobili parcheggiate nel piazzale stessero andando a fuoco. A stretto giro di tempo sono giunti sul posto i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale i quali si sono trovati davanti quattro veicoli incendiati, posteggiate davanti ad alcuni bidoni in plastica della spazzatura, raggiunti anche loro dal rogo.
 
In breve tempo è stato domato l’incendio ed è iniziata la conta dei danni. L'auto maggiormente interessata è stata una Chevrolet Spark, la quale avrebbe poi dato il via alle fiamme che presto hanno raggiunto una Fiat Punto, una Toyota Yaris e una Fiat Panda. Tutte appartenenti a residenti della zona. Il calore sprigionato ha anche deformato alcuni cassonetti di plastica per la raccolta differenziata collocati quasi di fronte all'ingresso di un condominio.“

Sei, invece, sono stati i nuovi bidoni della raccolta differenziata presenti nei pressi del rogo che sono stati resi del tutto inutilizzabili.
 
Sul teatro della vicenda erano presenti anche i Carabinieri del capoluogo salentino: a loro, a questo punto, sono affidate le indagini. Si dovrà chiarire immediatamente le cause dell’incendio che potrebbero essere anche dolose, per poi accertarne i motivi.
 
A distanza di cinque giorni, quindi, tornano le fiamme a Lecce. lo scorso 30 aprile, infatti, un rogo era divampato in via Camassa, nei pressi dell’abitazione dell’ex assessore Ennio De Leo, distruggendo la sua automobile. De Leo, che si trovava nel bel mezzo dei festeggiamenti per il suo matrimonio, ha dichiarato nelle ore successive di non riuscire a spiegarsi un atto simile, presumendo la natura accidentale del fatto.