È diventato a tutti gli effetti un tesoro che fa gola a molti.
Oltre a essere considerato il miglior conduttore elettrico e termico dopo l’argento, è resistente alla corrosione, robusto e flessibile e può essere riciclato al 100% senza perdere le sue capacità. Non è magnetico, è facilmente lavorabile e duttile. Inoltre, è batteriostatico, cioè combatte la proliferazione dei batteri sulla sua superficie; è impermeabile ai gas ed è facilmente piegabile e non invecchia se esposto alle radiazioni dei raggi del sole.
Ha un’area di esportazione vastissima: è richiesto dall’Europa dell'Est – in particolare Polonia, Germania, Austria e Ungheria – fino in Cina e in India.
Si tratta del rame per il quale prosegue in maniera incessante l’attività di contrasto della Polizia di Stato nei confronti del furto del preziosissimo metallo.
In tale contesto, nella serata di ieri, in seguito alla segnalazione di un macchinista, che aveva notato due individui armeggiare con una mazza sui binari nella zona di Surbo, una pattuglia della Polizia Ferroviaria di Lecce ha individuato e arrestato uno degli autori del furto, un leccese di 29 anni e ha, altresì, recuperando circa 500 metri di cavi di rame di pertinenza ferroviaria.
Com’è noto i furti di cavi del cosiddetto “oro rosso” lungo la linea rappresentano un danno non solo in termini di sottrazione del materiale, ma spesso creano forti disagi e ritardi nelle circolazioni dei treni, ritardi, particolarmente svantaggiosi in questo periodo di grande transito di passeggeri, a causa dell’esodo estivo.
La collaborazione sinergica e informativa fra il personale ferroviario e la Polfer ha consentito di contrastare l’evento.