Con il furgoncino dell’Emporio della Solidarietà i volontari hanno macinato chilometri per raccogliere cibo e aiutare le famiglie in difficoltà e altrettanti ne avrebbero percorsi in questi giorni di festa per rendere il Natale di chi è solo o ha bisogno di aiuto meno triste. Tutto per il piacere di aiutare gli altri, in nome della solidarietà come la parola stampata a caratteri cubitali sulla fiancata.
Sarebbe stato così anche questa mattina se qualcuno non lo avesse rubato. Già, nonostante non passasse inosservato con i suoi disegni e scritte lo hanno portato via con il suo ‘carico’ di panettoni che sarebbero stati distribuiti, casa per casa, agli anziani o alle persone impossibilitate a raggiungere la sede dell’emporio, un vero e proprio ‘supermercato’ con tanto di insegne, scaffali e carrelli. Nato dall’intuizione di “una famiglia” di volontari della Comunità Emmanuel per dare la possibilità ai poveri di fare la spesa, gratis, scegliando tutto quello di cui hanno bisogno, l’Emporio ha aiutato migliaia e migliaia di famiglie in questi anni.
Il furgone, un Peugeot Boxer bianco e rosso, era parcheggiato in via Luigi Pappacoda, una traversa di via Taranto e non può passare inosservato. Per questo, sulla pagina facebook ufficiale è sato lanciato un appello per ‘ritrovarlo’.
Anche se il ladro o i ladri avranno capito di aver rubato il furgone di un’associazione di volontariato, la speranza è che lo restituiscano. Magari anche con tutti i panettoni destinati ai poveri. Sarebbe un modo per ‘ripagare’ il gesto spregevole e poco natalizio che hanno commesso.
Senza cuore, fino alla fine
Qualche ora dopo, la svolta: il furgone è stato ritrovato dagli agenti della Questura di Brindisi che, dopo gli accertamenti del caso, hanno contattato il responsabile dell’Emporio per restituirgli quel mezzo donato da una Fondazione. Una bella notizia? Non proprio… I malviventi (sempre che ad agire siano state più persone) hanno ben pensato di ‘svuotarlo’ prima di abbandonarlo, consapevoli probabilmente che non avrebbero potuto fare molta strada. Insomma, dentro non c’era più nulla, neanche uno dei panettoni destinati i poveri.