Nel corso di un’attività di controllo del territorio per contenere, tra l’altro, la diffusione dei contagi da coronavirus, gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di Polizia di Stato di Gallipoli, diretti dal Vicequestore Monica Sammati, durante l’ora di pranzo di ieri hanno notato qualcosa di strano nei pressi di un ristorante e, nello specifico, hanno constatato la presenza di alcuni gruppi familiari.
Insospettiti dalla circostanza e tenuto conto che i ristoranti secondo il recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre scorso devono rimanere chiusi e possono solo esercitare il servizio con le modalità asporto e consegna a domicilio, per un po’ di tempo hanno osservato cosa stesse accadendo.
Vedendo che dal locale non uscivano persone, neanche con vassoi per il trasporto di cibo all’esterno, i poliziotti si sono insospettiti ancora di più e quindi sono scesi dall’auto e si sono avvicinati alla porta d’ingresso dell’attività per verificare se fosse aperta.
La porta, invece, è risultata chiusa a chiave, ma dall’interno gli agenti hanno sentito alcune voci di adulti che addirittura invitavano gli altri commensali a “fare silenzio perché fuori c’era la polizia”!
A quel punto, gli uomini del Commissariato, dopo aver bussato e aver fatto aprire dal titolare, sono entrati all’interno e hanno sorpreso gli otto commensali, tra cui due minorenni, mentre pranzavano tutti riuniti in un unico tavolo regolarmente apparecchiato e imbandito di cibo e bevande.
I poliziotti, quindi, al termine dell’attività di identificazione hanno sanzionato con la contravvenzione di 400 euro, i 4 adulti, per violazione del Dpcm che vieta gli spostamenti intercomunali, considerato che un nucleo familiare proveniva da un’altra provincia e uno da un comune limitrofo. Gli altri due adulti, seduti al tavolo, erano, invece, il proprietario e la moglie.
Inoltre, al titolare oltre alla multa di 400 euro è stata applicata anche la sanzione accessoria dell’immediata chiusura dell’attività per un periodo di 5 giorni.