Sono 33 i migranti che, nel cuore della notte, hanno raggiunto il Salento. Qualcuno, dopo averli notati, deve aver lanciato l’allarme, permettendo agli uomini delle Forze dell’Ordine di rintracciarli mentre vagavano zuppi e stremati nella marina di San Cataldo. E hanno chiesto aiuto. Erano già a terra, infatti, quando sono stati trovati. Del gommone che li aveva accompagnati, invece, neanche l’ombra. Era fuggito via, dopo aver costretto i ‘passeggeri’ a scendere.
Raggiungere la terraferma non deve essere stato facile: il buio, il freddo e l’acqua gelida. I profughi curdo-iracheni ed curdo-iraniani sono stati, immediatamente, aiutati dalla Croce Rossa Italiana di Lecce che, in attesa delle ambulanze del 118, hanno aperto le porte dei loro mezzi per dare loro un riparo.
Tra i migranti c’erano famiglie con bambini piccoli, due donne e minori non accompagnati. Erano completamente bagnati dopo essersi calati nelle acque gelide del mare per raggiungere la riva. E, per alcuni in stato di seria ipotermia è stato necessario, necessario ricorrere alle cure dei sanitari. Una donna e un ragazzo, invece, sono stati ricoverati per sospetta lussazione. Saranno sottoposti, nelle prossime ore, ad ulteriori accertamenti.
Stando a quanto hanno raccontato si trovano in mare da circa una settimana e sembra che abbiano raggiunto le nostre coste in un gommone partendo dall’Albania.
Come si legge sulla pagina Facebook della Croce Rossa Italiana di Lecce, un fatto ha scaldato il cuore dei soccorritori e degli uomini in divisa. Due bimbi curdo-iracheni, con la gioia negli occhi per aver ricevuto il kit di prima accoglienza dai volontari, si sono addormentati al caldo della volante della Polizia di Stato.
Una volta conclusi i primi accertamenti, il gruppo è stato poi trasferito al centro di prima accoglienza, il Don Tonino Bello di Otranto.
