Una traversata notturna a bordo di un potente motoscafo. Partiti da chissà dove per tentare di raggiungere il Salento. Il viaggio della speranza per una trentina di migranti è finito questa mattina a circa 4 miglia dalla costa di Novaglie, la marina di Gagliano del Capo, quando sono stati rintracciati dai militari del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e del Gruppo Aeronavale di Taranto insieme ai colleghi delle compagnie di Otranto e Gallipoli.
L’imbarcazione, un motoscafo lungo circa 9 metri e mezzo, con due potenti motori, è stato “notato”, durante un servizio di pattugliamento, mentre si dirigeva a luci spente verso le coste italiane. Erano da poco passate le 5.00 del mattino. Dopo un breve inseguimento il natante è stato finalmente fermato. A bordo, stipati nella cabina, 33 cittadini stranieri, molto probabilmente di nazionalità siriana, irchena e somala, che sono stati soccorsi, rifocillati ed identificati prima di essere accompagnati al centro “Don Tonino Bello” della Città dei Martiri per le prime cure del caso. Pare che siano tutti in buone condizioni di salute.
Identificati anche i presunti scafisti. Si tratta di due 36enni brindisini arrestati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Per loro si sono aperte le porte della casa circondariale di Lecce. Il potente motoscafo è stato posto sotto sequestro.
Tutto ciò mentre ancora fa eco la notizia dell’ennesima tragedia che si è verificata nelle scorse ore al largo delle coste di Lampedusa. Quando gli uomini della Marina Militare, impegnati nell’operazione Mare Nostrum, hanno individuato e soccorso il gommone su cui viaggiavano i migranti, per 18 di loro non c’era più nulla da fare. I superstiti, 73 in tutto, hanno raccontato di essere partiti dalla Libia in cento. Numeri alla mano, una decina sarebbero ancora dispersi in mare.