Accusata di peculato con le visite intramoenia, “sconto di pena” in Appello per una ginecologa

Una ginecologa 59enne di Presicce-Acquarica, accusata di peculato, è stata condannata a 2 anni e 4 mesi dai giudici della Corte di Appello

Si sarebbe appropriata della “percentuale” sulle visite da versare all’Asl e per una ginecologa arriva uno “sconto di pena” in secondo grado. O.N. 59enne di Presicce-Acquarica, è stata condannata a 2 anni e 4 mesi dalla Corte di Appello con l’accusa di peculato. I giudici hanno disposto l’interdizione temporanea dai pubblici uffici (non più quella perpetua). È stato inoltre confermato il risarcimento del danno in favore dell’Asl, che si è costiutita parte civile con il legale Alfredo Cacciapaglia.

La ginecologa è difesa dagli avvocati Sabrina Conte e Carlo Viva che, una volta depositate le motivazioni della sentenza, potranno presentare ricorso in Cassazione.

Ricordiamo che in primo grado, la 59enne è stata condannata 3 anni di reclusione, come disposto dai giudici della prima sezione collegiale (Presidente Francesca Mariano).

I fatti contestati si sarebbero verificati tra tra il 2010 ed il 2012. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Giovanni Gagliotta, la ginecologa, in servizio presso l’Ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano ed operante in regime di attività libero-professionale intramoenia allargata (autorizzata presso il proprio studio professionale di Maglie), si sarebbe però appropriata “indebitamente” di 1.205 euro. Tale importo corrispondente al 25,93 per cento della somma che la ginecologa aveva ricevuto da sette pazienti per una serie di visite, invece, in base alla legge, sarebbe dovuta finire nelle casse dell’Asl.



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