La notizia era rimbalzata alcuni minuti prima del fischio di inizio della partita tre Fidelis Andria e Lecce, match valido per la prima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro. Alcuni tifosi delle due compagini, infatti, sono entrati in contatto intorno alle ore 14 e hanno dato il via al parapiglia generale. Immediato e necessario è stato l’intervento delle Forze dell'Ordine in tenuta anti-sommossa, impegnati non poco per sedare l'improvvisa zuffa. Così come i sanitari del 118, sopraggiunti per prestare delle cure mediche a coloro i quali hanno subito le conseguenze peggiori al termine degli scontri.
Oggi, accertato con precisione quanto accaduto arrivano i provvedimenti da parte delle Autorità. Sarà chiesta, infatti, l'emissione del provvedimento di divieto di accesso allo stadio e a manifestazioni sportive, il famigerato Daspo, per sei ultras giallorossi: tutti di età compresa fra 24 e 32 anni e giunti nei pressi dello stadio federiciano privi di biglietto. Secondo gli inquirenti sono stati proprio loro a dare il via agli scontri e, per questo, sono stati arrestati già nel pomeriggio dalla Polizia di Andria. Tra di loro, in particolare, anche un soggetto già note agli archivi della Questura perché già colpito dal Daspo.
In questo momento i sei arrestati sono rinchiusi nel carcere di Trani, accusati di possesso di materiale esplodente, lanciato anche contro le forze dell'ordine, e di oggetti contundenti.
Altri cinque salentini, poi, A.R.C. un 34enne nato a Tricase; E.G., 41enne nato a Roma; V.S., 29enne nato a Galatina; S.F., 22enne nato a Galatina e A.G.M., un 20enne nato a Scorrano sono stati denunciati in stato di libertà con l’accusa di aver incitato la violenza e aver preso parte ad episodi che hanno turbato l'ordine pubblico. A seguito degli scontri, un agente della Polizia e un militare della Guardia di Finanza hanno riportato lievi ferite: per loro necessario l’intervento del personale medico. A fine gara – fanno sapere dalle Forze dell’Ordine – è stato evitato un nuovo contatto tra tifosi rivali.