Potrà difendersi nel corso del processo in tribunale, l’operaio ritratto in un selfie, accanto ad un cadavere, nel cimitero di Uggiano La Chiesa. L’udienza è stata fissata per il 5 gennaio del 2026, dopo che il gip Giulia Proto ha emesso il decreto di fissazione di giudizio abbreviato. In precedenza, la difesa si era opposta al decreto penale di condanna.
L’imputato, un 57enne del posto, è difeso dall’avvocato Umberto Leo e risponde dell’accusa di vilipendio di cadavere.
Secondo la difesa si è trattato di un gesto ingenuo, non intenzionale. Parliamo di quanto accaduto il 13 giugno scorso, quando lo scatto iniziò a circolare tra chat e social e diventò virale, in poche ore.
Nell’immagine, si nota un uomo, con guanti, maglietta e mascherina abbassata sul mento sorridente accanto a un cadavere. La salma era stata sollevata per un’estumulazione già programmata (l’operazione è prevista per legge dopo dieci anni dalla sepoltura).
E secondo l’accusa, l’operaio avrebbe chiesto a qualcuno di scattargli una foto mentre era intento a reggere il cadavere, ancora integro e riconoscibile. Il gesto creò imbarazzo e sgomento, nell’intera comunità di Uggiano La Chiesa, tanto che il sindaco Stefano Andrea De Paola cercò in tutti i modi di bloccare la diffusione dello scatto e segnalò l’accaduto alle forze dell’ordine. Successivamente venne aperto un fascicolo d’indagine per vilipendio di cadavere, perché, secondo l’accusa, rappresentata dal pm Rosaria Petrolo, l’operaio avrebbe “esposto indegnamente il corpo, ponendolo in posizione eretta accanto a sé” ed offendendo” il decoro e il rispetto dovuti ai resti mortali”.