Non segnalate e ben nascoste, ma non invisibili: trovate reti ‘abusive’ accanto alla grotta Zinzulusa


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200 metri di reti ‘collocate’ nello specchio d’acqua che bagna la grotta Zinzulusa, a Castro. A scoprire l’attrezzatura non consentita sono stati gli uomini della Guardia Costiera dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, impegnati in un ‘giro di controllo’ contro la pesca illegale nelle acque che rientrano nella loro giurisdizione.

Alle prime ore del mattino, la Motovedetta si è imbattuta nelle reti da posa, abusivamente posizionate a pochi passi dalla Grotta della Zinzulusa, un tratto di mare dall’inestimabile patrimonio paesaggistico e ambientale. Le reti sequestrate non solo rappresentavano un serio pericolo per la sicurezza della navigazione, in quanto non segnalate e meticolosamente nascoste, ma rischiavano di danneggiare il delicato equilibrio dell’ecosistema marino. Senza contare il fatto che un capo della rete era stato saldamente ‘legato’ al costone roccioso. Il pesce recuperato, ancora vivo, è stato immediatamente rigettato in acqua.

Il sospetto è che la rete sia stata posizionata da  pescatori di frodo. E che il prodotto ittico ‘recuperato’ fosse destinato alla vendita sottobanco sul mercato nero. Un comportamento che non solo mette in pericolo i consumatori, ma danneggia economicamente chi, ogni giorno, lavora rispettando le regole, quelle norme necessarie sia per difendere lo stock ittico che l’ambiente. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili di tale azione che con il loro comportamento hanno tentato di compromettere la diversità biologica sottoposta a regime di maggior tutela in considerazione della rara fauna acquatica presente in zona.

I controlli in mare e sul litorale sono stati intensificati al fine di conservare le risorse ittiche e l’ambiente marino. Si invitano pertanto tutti i consumatori ad acquistare prodotti ittici di cui sia certificata la tracciabilità e per la quale sia comprensibile l’etichetta contenente le informazioni obbligatorie, in quanto l’acquisto degli stessi, da venditori non autorizzati implica forti rischi per la salute umana, alimentando quindi il mercato nero degli abusivi che in spregio a qualsiasi forma di regolamentazione (sanitaria, ambientale, tutela stock ittico, economica) distruggono i nostri mari.