Maxi operazione della Polizia Penitenziaria, scatta il sequestro di 22 smartphone e droga


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Scatta il sequestro di 22 smartphone di ultima generazione e di un quantitativo di stupefacenti, al termine della mega perquisizione di questa mattina presso la casa circondariale di Lecce. Un’operazione che ha visto, alle prime luci dell’alba, l’impiego di quasi 100 uomini della polizia penitenziaria provenienti da ogni parte della Puglia.

A dare notizia dell’importante operazione è stato Ruggiero Damato, il segretario regionale Puglia della Fsa Cnpp/Spp che ha dichiarato: “Questo certifica che tutto quello che stiamo dicendo in queste settimane è la prova provata che le carceri sono piazze di spaccio e zone di aggregazioni criminali e dalle carceri partono gli ordini anche ai propri sodali. E’ un fenomeno gravissimo che bisogna subito debellare”.

Damato ha inoltre espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dagli agenti, affermando: “Facciamo un plauso agli uomini e le donne della polizia penitenziaria impiegata in questa perquisizione straordinaria”.

L’operazione è stata per Damato anche l’occasione per lanciare un appello alla dirigenza penitenziaria a tutti i livelli, chiedendo di “compattarci e cercare di stimolare l’attuale esecutivo per emettere delle normative in merito, ma soprattutto di fare un piano straordinario di arruolamenti di polizia penitenziaria”. Il segretario inoltre ha sottolineato la carenza di organico: “Solo in Puglia mancano oltre 1000 poliziotti e poliziotte penitenziarie, soprattutto nel ruolo agenti e assistenti”.

L’appello viene rivolto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al sottosegretario Andrea Del Mastro e al viceministro Francesco Paolo Sisto. Damato ha aggiunto: “Ascoltate quello che vi dice la base, i sindacati, in questo caso il Cnpp ed Spp. Noi siamo per la legalità e per un corpo di polizia penitenziaria proiettato verso il futuro”.

Il segretario regionale ha sottolineato le difficili condizioni in cui operano gli agenti: “Il futuro non è vedere colleghi che fanno 14, 15, 18 ore di servizio in posti angusti senza la presenza dello Stato”.

Non solo, Damato ha annunciato che, in occasione di un incontro di oggi a Bari presso il provveditorato, chiederà l’’istituzione di un tavolo permanente presso: “per fare un punto della situazione e per cercare insieme di trovare delle soluzioni perché non è più possibile andare avanti”.