Presentato il ricorso della famiglia Mazzotta contro il sequestro di conti correnti per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro, nell’ambito di una presunta “frode carosello”. L’udienza camerale si terrà il 28 luglio, dinanzi ai giudici del Tribunale del Riesame.
I legali degli indagati chiedono l’annullamento del decreto di sequestro preventivo funzionale alla confisca obbligatoria e per equivalente, a firma del gip Alessandra Sermarini, richiesto dal pm Donatina Buffelli, e in via gradata, la riforma totale o parziale dello stesso, ritenendo il provvedimento carente nelle motivazioni.
Il decreto di sequestro preventivo ha interessato, oltre all’imprenditore ed ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, 53 anni di Carmiano, anche i figli: Paride Mazzotta, 34 anni, attuale consigliere regionale di Forza Italia, ed Hermes, 28 anni, e Greta Mazzotta, 31 anni. Ed ancora, Pierluigi Mazzotta, 54 anni, fratello di Giancarlo, e Luciana Quarta, 56enne, residente in provincia di Chieti (quest’ultima al momento non ha presentato ricorso al Riesame).
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Paolo Spalluto, Andrea Sambati, Saverio Sticchi Damiani, Stefano De Francesco, Michele Bonsegna, Luigi Covella, Giuliano Fina, Giuseppe Fornari, Alessandra De Pascalis, Roberto Eustachio Sisto, Francesco Morelli.
I legali che hanno impugnato il provvedimento dinanzi al Riesame, sottolineano anzitutto che il procedimento penale è già dinanzi al giudice del dibattimento. In particolare, secondo i difensori, non sono state prese in dovuta considerazione le consulenze tecniche di parte e si chiede una dettagliata valutazione dell’operato delle ditte “esecutrici” dei lavori e l’analisi delle fatture emesse.
Le ipotesi accusatorie, tutte da verificare, sono: truffa aggravata, autoriciclaggio e fatture false per operazioni inesistenti, nel periodo compreso tra il 2017 ed il 2019.
Nel decreto di sequestro si fa riferimento, in merito a dei presunti illeciti amministrativi, al resort «Barone di mare» di Torre dell’Orso, anche se occorre precisare che la struttura è regolarmente aperta per la stagione estiva. Non solo, poiché si parla di altre cinque aziende, anch’esse regolarmente funzionanti.
L’inchiesta
Numerosi gli episodi di evasione fiscale ipotizzati dal pm. Si parla di svariati milioni di euro, riconducibili alla Pgh Barone di Mare, tramite la Europa Costruzioni, considerata la classica società «cartiera» che avrebbe documentato spese superiori a quelle sostenute per la ristrutturazione del villaggio Barone di Mare, per ottenere l’importo massimo previsto dal bando della Regione Puglia.
Ora si attendono gli esiti dell’udienza dinanzi al Riesame che si svolgerà nella giornata di venerdì.