A caccia di ricci nell’Area Marina Protetta, scoperti e multati tre sub


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Maxi operazione dei Carabinieri della Stazione di Porto Cesareo e dei militari della Guardia Costiera dell’Ufficio Locale Marittimo di Torre Cesarea a tutela dell’Area Marina Protetta della città Jonica. Tutto è cominciato alle prime ore del mattino, quando gli uomini in divisa hanno notato e ‘monitorato’ i movimenti di alcuni “pescatori”, grazie anche al sistema di videosorveglianza che protegge il sito.

Sprezzanti dei divieti imposti dalle leggi di tutela della riserva marina, tre sub erano andati a pescare all’alba nella zona C (Zona di Riserva Parziale) dell’Area Marina Protetta, dove erano giunti a bordo di un’imbarcazione su cui c’era una quarta persona. Ma sono stati fermati durante il blitz.  Alcuni avevano già ‘collezionato’ violazioni analoghe, dimostrando indifferenza al rispetto delle regole ed al controllo degli addetti alla vigilanza dell’Area Marina Protetta.

Fortunatamente, i 2.500 ricci di mare che sono stati sequestrati durante il servizio sono stati rigettati in mare poiché ancora vivi come constatato dal personale veterinario dell’Asl, intervenuto su chiamata dei militari. Finita sotto sequestro anche l’attrezzatura subacquea utilizzata dai pescatori di frodo che sono stati tutti deferiti all’autorità giudiziaria. E multati: ogni pescatore si è beccato una sanzione amministrativa di 2000 euro per aver effettuato attività di pesca con attrezzi non consentiti (6mila euro in totale). A queste sanzioni si aggiungono anche quelle previste per aver violato i divieti riguardanti il contenimento dell’emergenza coronavirus, che valgono per tutti e quattro.

Il potente ed efficace strumento della video-sorveglianza, appositamente promosso dal Ministero dell’Interno per ostacolare le pratiche illegali nella riserva, in funzione nell’Area Marina Protetta Porto Cesareo, continua a rivelarsi uno strumento di fondamentale efficacia.

I controlli sia in mare che sul litorale continueranno anche nei prossimi giorni.