«Sesso in cambio di una casa». L’accusa nei confronti dell’ex assessore comunale, Luca Pasqualini, oggi consigliere, è scritta nero su bianco nelle carte dell’inchiesta sull’assegnazione delle case popolari a Lecce che sta facendo tremare Palazzo Carafa.
«Nella sua qualità di addetto all’Ufficio casa del Comune di Lecce, dal novembre 2004 al giugno 2012 – si legge nell’ordinanza – si faceva promettere e dare utilità consistite in prestazioni sessuali» dalla moglie di un residente nel Quartiere Stadio, ignaro di tutto.
“Prestazioni” intervenute in almeno due occasioni «per compiere gli atti contrari ai doveri di ufficio, atti – continua il Gip Giovanni Gallo – tutti preordinati all’assegnazione illegittima di alloggio ERP in favore dei coniugi». In altre parole, la donna all’insaputa del marito avrebbe prima scambiato con l’ex assessore alcuni messaggi telefonici con i quali «si rendeva disponibile a ricambiare con atti sessuali l’impegno a concludere la vicenda dell’assegnazione dell’alloggio». Poi avrebbe avuto dei rapporti intimi con l’attuale consigliere. Due gli incontri finiti nell’ordinanza.
La vicenda ruota tutto intorno ad una determina adottata, tra l’altro, alla vigilia delle elezioni amministrative, fissate per il 27 e 28 maggio 2007. «Il marito della donna risultava assegnatario di un alloggio parcheggio con determina del 18.02.2007. L’ex assessore alla casa, con nota numero 3575 del 10/01/2007 segnalava la necessità di un urgente intervento da parte dell’amministrazione comunale e richiedeva l’assegnazione provvisoria e temporanea in favore della famiglia della donna, suggerendo la consegna immediata dell’immobile nelle more dell’approvazione degli atti consequenziali».
Tale determina, nella quale risultava specificato che l’alloggio parcheggio era stato assegnato in via provvisoria “fino a quando ai beneficiari non verrà assegnato un alloggio in via definitiva” era stata adottata in violazione della L.R. 54/84, disponendo l’assegnazione dell’immobile al di fuori delle graduatorie all’epoca vigenti e comunque, di fatto, in via definitiva.
Dalle intercettazioni telefoniche emergeva che Pasqualini si stava prodigando per far ottenere ai coniugi un alloggio più grande di quello assegnato. In particolare, alcune conversazioni “ascoltate” dimostrerebbero che l’ex assessore si stava adoperando per reperire l’indirizzo esatto di un appartamento prossimo a liberarsi.
Gli sms
Nei messaggi inviati a Pasqualini – si legge – «la donna apertamente fa intendere che se il politico si darà da fare per risolvere il problema casa (e quindi “non la deluderà”) lei sarà pronta a “non deluderlo”. Si tratta – continua – di una proposta di scambio di favori che vede la donna offrire le sue prestazioni sessuali in cambio dell’interessamento del politico per la sistemazione della vicenda abitativa».
Questo il testo del messaggio: «Parliamo poco e fottiamo bene. Spero che ti darai da fare per risolvere questa questione perché voglio proprio vedere se mi sbaglio o no. Fai l’impossibile per affrettare le cose. Mi voglio fidare di te. So che non mi deluderai e io non deluderò te».
«I messaggi appena riportati – si legge – sono datati 10.06.2014 e Pasqualini, ben consapevole della chiara richiesta di tipo corruttivo avanzata dalla donna, non si sottrae alla proposta, ma anzi si trattiene in intimità con lei in almeno due occasioni nei mesi successivi. Si tratta del periodo nel quale l’attuale consigliere continua a svolgere la sua opera diretta ad agevolare la donna, anche in maniera illecita per l’assegnazione di un alloggio diverso da quello occupato».
Il rapporto confidenziale dimostrato anche da altri sms
La donna: mio marito domani viene da te per parlare della casa, ma io vorrei che tu dicessi a me come stanno davvero le cose. Io e te ci siamo sempre intesi anche senza parlare!
Pasqualini: ok, se vuoi domani andiamo insieme all’ufficio per definire tutto.
La donna: si vorrei, ma c’è mio marito. Io vorrei parlarti da sola perché credo che tu mi stia deludendo. Ti ho sempre apprezzato come persona e come uomo, ma forse non sei più il Luca che mi piaceva. Mi sembra che tu non ci stia tenendo molto a risolverci il problema.
Sempre la donna: Luca a parte gli scherzi fai di tutto per risolvermi questa questione. In questo buco non possiamo più stare. Dimostrami che non sei cambiato, che sei ancora quell’uomo che mi intrigava e non racconta palle come tutti i politici. Forse vengo anche io domani e, mi raccomando, io e te non ci siamo mai sentiti.
In un’altra intercettazione…
Pasqualini: sto lavorando per te
La donna: come procedono i lavori? Credi che per fine mese riusciremo a festeggiare?
Pasqualini: spero di sì.
La donna: quello spero non mi piace tanto. Non fare il farfallone o non ti va di festeggiare?
E ancora la donna: io sono tranquilla, ma la mia è una calma apparente. Sembro un angelo, ma all’occorrenza divento tutt’altro. Non fare il prezioso. Ti provoco per capire come sei fatto dentro visto che fuori mi piaci già.