L’ex manifattura Tabacchi, l’immobile al civico 46/48 di via Dalmazio Birago, è abbandonato da tempo. Da quando era stata decisa la chiusura della Fabbrica della Britsh American Tobac Group, concludendo un’era importante per il Salento, lo stabile inaugurato nel 1931 direttamente dal re Vittorio Emanuele III, era stato consegnato al degrado e all’incuria. Un rifugio perfetto per chi non ha una casa.
Il responsabile della società Astor Immobiliare, proprietaria dell’edificio, ha così bussato alla porta della Questura per presentare un esposto per denunciare non solo l’occupazione abusiva dell’immobile, ma anche la sua pericolosità data la presenza all’interno di diverse bombole di gas.
Questa mattina, alle prime luci dell’alba, lo sgombero in una operazione concordata con Prefettura, Croce Rossa, Polizia, Carabinieri, Polizia Locale e Vigili del Fuoco. Sono state allontanate, in tutto, 10 persone di nazionalità bulgara: tre uomini e sette donne che ‘vivono’ di elemosina. Non c’era nessun bambino, fortunatamente, costretto a vivere in condizioni non proprio ‘degne’ e dignitose. Non avevano acqua, né elettricità e “condividevano” lo spazio con i rifiuti di ogni tipo e i topi che da tempo avevano infestato l’edificio.
A tutti è stata data la possibilità di essere collocati presso la Masseria Ghermy, il centro comunale di assistenza alle persone senza fissa dimora gestito dalla Croce Rossa, ma solo due donne hanno accettato. Una coppia, invece, pare abbia trovato ospitalità da alcuni amici connazionali, regolarmente residenti in città. Il Comune, attraverso un lavoro durato settimane, condotto dall’assessorato al Welfare, ha accompagnato con la massima sensibilità e impegno il trasferimento e ha garantito il supporto necessario a queste persone per la ricerca di soluzioni esistenziali più decorose.
All’interno dello stabile, chiuso in una stanza, è stato trovato in pessime condizioni, un cane. Era malnutrito e malato. Una volta liberato, è stato affidato ad un canile.
I locali sono stati messi in sicurezza. Per evitare che qualcuno provi ancora ad entrare sono state murate le porte di ingresso. Solo dopo aver asportato le quattro bombole di gas ad opera degli organi preposti.
Le segnalazioni, in realtà, sono state più di una. Anche i residenti del quartiere si sono spesso lamentati del degrado dell’ex Manifattura, diventata una vera e propria discarica a cielo aperto. La spazzatura non è solo ‘brutta’ da vedere, è anche l’habitat ideale per topi e insetti. Tant’è che la proprietà era stata ‘invitata’, con apposito ordine di bonifica, a ripulire l’area a proprie spese. La presenza degli occupanti è stata segnalata al Comune dai proprietari dell’edificio, che ne hanno chiesto la liberazione prima di procedere alle necessarie operazioni di bonifica e disinfestazione.
«Nelle scorse settimane – dichiara l’assessore al Welfare Silvia Miglietta – abbiamo incontrato le persone che risiedevano nella Manifattura, facendoci carico doverosamente della loro situazione, della cui miseria erano esse stesse ben consapevoli. Attraverso i servizi comunali abbiamo garantito loro supporto e assistenza, strappandola ad una situazione di degrado inaccettabile e pericolosa in primis per loro stessi. In continuità con il lavoro svolto finora li accompagneremo nella ricerca di una soluzione che migliori le loro condizioni di vita».
