Si infittisce il mistero della scomparsa di Sarah Scazzi


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Oltre cento uomini sono a lavoro come se fosse il primo giorno ed, invece, ne sono passati tredici da quando si sono perse le tracce di Sarah Scazzi, la ragazza di Avetrana scomparsa nel nulla. Non ha lasciato niente dietro di sé ma le forze dell’ordine non demordono. Ogni centimetro viene controllato, per terra e per mare, nelle campagne e nelle centinaia di pozzi disseminati sul territorio avetranese. Ovunque, nel disperato tentativo di trovare un indizio che possa far capire cosa sia successo a questa ragazzina 15enne dalla vita apparentemente tranquilla. E mentre le ricerche proseguono senza sosta, continuano incessanti le segnalazioni e si moltiplicano i tasselli di una vicenda che ha il sapore di mistero. 
 
Un mistero nascosto in duecento metri, quelli percorsi da Sarah per raggiungere casa della cugina che l’aspettava per andare al mare. Ma lì, però, non è mai arrivata. Spunta anche un uomo, un trentenne di Mottola che avrebbe conosciuto la ragazza in chat. Si è presentato spontaneamente dai Carabinieri, per raccontare di quell’incontro avvenuto nel web a metà Luglio. Prima di parlare con certezza, bisogna aspettare di sapere se sia proprio Sarah la protagonista di quelle chiacchiere scambiate privatamente. Certo, se fosse davvero lei, questo confermerebbe la doppia vita di Sarah, che si diceva non sapesse usare il computer ma che si collegava da internet dalla biblioteca, aveva un profilo facebook e ora usava anche la web cam.
 
L’uomo racconta di aver iniziato la conoscenza in modo naturale, chiacchierato un po’, del più e del meno. Poi, ad un certo punto, la decisione di vedersi in cam. Al lui, Sarah, aveva confidato tutti i suoi pensieri, la sua voglia di scappar via da quel paesino che forse le stava troppo stretto, il suo desiderio di allontanarsi da quella famiglia, dal rapporto difficile che aveva istaurato con la madre che non riusciva a comprenderla.
 
Questa tristezza aveva inizialmente intenerito il 30enne, ma la ragazzina dopo un po’ è diventata pressante. Numerose le domande per conoscere meglio l’uomo, i suoi viaggi, il suo lavoro che lo hanno infastidito e portato a decidere di cancellare ogni contatto. A parte quello che Sarah avrebbe potuto dire e fare, questa segnalazione diventa importante perché dimostra la disponibilità della ragazza a parlare della sua vita ad Avetrana, della sua voglia di andar via, della sua debolezza che avrebbe potuto trasformarla in una facile preda.
 
Restano impresse nella mente quelle parole dette, forse in un momento di rabbia, o forse con una lucidità che impressiona vista la giovane età della ragazzina: “Sparirò da Avetrana e mi taglierò e tingerò i capelli per non farmi riconoscere”.