“C’è un uomo con la pistola al Liceo Comi di Tricase”, le voci corrono e la Preside è costretta a smentirle


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Al Liceo Comi di Tricase c’è un uomo con la pistola”. Nel giro di pochi minuti, sono arrivate decine e decine di telefonate di genitori allarmati e preoccupati per le ‘notizie’ che giungevano dalla sede centrale della scuola in via Marina Serra. C’è chi ha raccontato di aver udito colpi, chi ne era quasi certo e quando i rumor sono diventati ingovernabili, la dirigente scolastica ha preferito raccontare, nero su bianco, l’accaduto per evitare che le notizie, prive di fondamento, prendessero il sopravvento. Questo anche per rispetto delle persone coinvolte nella vicenda, assolutamente intima e personale.

Nessuna arma e nessuna sparatoria

Nella nota ‘ufficiale’ la Preside, la professoressa Antonella Cazzato, ha preferito ‘smentire’ le voci allarmistiche che erano circolate: «Nessuna arma e nessuna sparatoria» ha precisato. Che cosa è accaduto lo ha spiegato la stessa Dirigente: un genitore, un po’ alterato, ha chiesto di parlare con il figlio quando ormai le lezioni erano già iniziate. E dinanzi alle cautele del caso, ha reagito in maniera inappropriata. La richiesta non era legata a situazioni scolastiche, ma familiari e private.

Certo, è stato necessario l’intervento dei Carabinieri, come quello del 118 e visto che gli animi continuavano ad essere ‘agitati’ nonostante la stessa Dirigente avesse provato a tranquillizzare l’uomo, parlandogli e rassicurandolo, è stato chiesto ai ragazzi di trascorrere l’intervallo nell’edificio. Anche per evitare qualsiasi turbamento e imbarazzo che ne potesse derivare per le persone direttamente coinvolte e per tutta la comunità scolastica.

Della situazione, alle ore 10.30 è stata informata la Prefettura e il Sindaco. Un’ora dopo, alle 11.30, era tutto finito.

False le altre ‘ricostruzioni’ dei fatti

Questa è la versione ufficiale, l’unica autorizzata dalla Scuola ad essere raccontata. Ogni altra notizia è destituita di qualsiasi fondamento.

«Sono giunte a scuole numerose telefonate di genitori allarmati, che sono stati prontamente rassicurati. Ritengo – ha concluso la dirigente – dovere di tutti evitare sensazionalismi e ricondurre ogni situazione nel proprio alveo di verità, soprattutto quando rumors allarmistici riguardano le istituzioni. Come sempre, la complessità della vita delle persone merita cautela e rispetto da parte di tutti, in specie quando si tratta di minori».