La normativa comunitaria e nazionale parla chiaro: la pesca a strascico deve essere effettuata a determinate distanze dalla costa proprio al fine di tutelare l’ecosistema. Il compito di monitorare sulla regolarità e trasparenza dell’intera filiera ittica è affidato alla Guardia Costiera, in questo caso di Otranto, impegnata in questi ultimi giorni in una serie di verifiche sul litorale adriatico di competenza. Questa volta, sotto i riflettori, sono finite proprio le unità navali che effettuano quest’attività, la pesca a strascico appunto.
I risultati delle due differenti operazioni in mare effettuate dagli uomini del Circondario Marittimo di Otranto hanno portato i militari a sanzionare tre motopescherecci per aver esercitato l’attività di pesca professionale in zone non consentite. I tre Comandanti dei motopesca, di cui due con base nel porto di Otranto ed uno in quello di Brindisi, stavano effettuando la “strascicata” a poco più di mezzo miglio dalla costa, ampiamente al di sotto del limite consentito, e per questo sono stati sanzionati per un totale di 12.000 euro con relativo sequestro degli attrezzi utilizzati.
Per le gravi violazioni riscontrate, inoltre, la normativa del settore prevede ulteriori sanzioni accessorie, quale il “sistema a punti”, che comporta a seguito di più violazioni la revoca della licenza di pesca e del titolo di comandante al pescatore imbarcato: in questo caso sono stati inflitti 6 punti per ogni titolare di licenza di pesca e 6 punti ad ogni comandante di motopesca.
“L’intensificazione di questa tipologia di operazioni” – confermano dal Comando della Guardia Costiera di Otranto– “rientra integralmente in una più ampia attività di verifiche e controlli che viene svolta quotidianamente e senza soluzione di continuità anche su coordinamento del Compartimento Marittimo di Gallipoli, ponendo come principale obiettivo la tutela dei consumatori e la repressione di ogni forma di sfruttamento delle risorse ittiche in contrasto con i parametri stabiliti dalla legge.