“Bellissime le Cesine, ma la spazzatura fa parte del tour?”… lo sdegno di alcuni turisti

Materassi, plastica, copertoni e spazzatura di ogni tipo. Questa volta, la discarica a cielo aperto ‘spunta’ in una delle stradine della riserva naturalistica del Wwf

Il Salento è famoso per le sue bellezze naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche. La sua cucina, i suoi vini, il suo artigianato artistico ed i suoi eventi legati alle tradizioni più radicate lo rendono una terra unica che ammalia chi lo visita e spesso lo fa tornare e ritornare.

Ma il nostro territorio ha anche un’altra capacità, purtroppo. Quella di far coesistere, senza dimostrare la sufficiente indignazione, queste meraviglie con il degrado e con l’incuria.

Non c’è giorno in cui non si debba raccontare di episodi che offendono e violentano i nostri paesi, episodi ai quali si corre il rischio di non prestare la necessaria attenzione. Sembra quasi che la rassegnazione la faccia da padrona, così che le denunce possono quasi apparire non come uno stimolo a migliorare, bensì come una pugnalata alla schiena, addirittura uno strumento di volontaria denigrazione.

Tutto sta, però, a non accettare questa logica perversa e a non perdere la necessaria onestà intellettuale per dare voce alle tante lamentale di residenti e turisti che amano il Salento a tal punto da volerlo ancora più bello di come è.

Ieri avevamo parlato della plastica e delle ‘lacrime di sirena‘ a Torre Chianca. Oggi l’indignazione percorre la strada della riserva naturalistica delle Cesine, meravigliosa Oasi del Wwf, sulla litoranea che dalla marina leccese di San Cataldo arriva a San Foca, marina di Melendugno. Siamo in territorio di Vernole, nei pressi di un’ elegante masseria che sorge all’interno, ma basta raggiungere le stradine attigue per imbattersi  in vere e proprie discariche a cielo aperto.

Un tappeto di plastica sotto i bellissimi pini e poi materassi, cartacce e addirittura copertoni. Il tutto retaggio certamente di allegre scampagnate di sporcaccioni o di conferimenti di rifiuti nel cuore della notte per evitarsi il fastidio di raggiungere le isole ecologiche.

Ma ciò non ci esime dall’esortare chi ha responsabilità amministrative di continuare nella propria opera, magari ponendo maggiore attenzione e ricorrendo agli strumenti della moderna tecnologia, quali le foto-trappole, per individuare chi compie questi reati ambientali.

Non far nulla e lasciar che tutto rimanga com’è è certamente una soluzione peggiore del male.

A proposito, le foto e la segnalazione sono giunte in redazione da parte di alcuni turisti che amano il Salento. Si sono rivolti a Leccenews24 per provare a scuotere le coscienze. Andrebbero ringraziati e non accusati di spionaggio…

La replica del WWF

“La discarica a cielo aperto non si trova nella riserva delle Cesine”, la precisazione del WWF



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