Aveva concesso al figlio di restare in Egitto con il papà, con la promessa che lo avrebbe riportato a casa prima dell’inizio della scuola, ma il 14 settembre sul volo che sarebbe dovuto atterrare a Roma Fiumicino il bambino non è mai salito. Una scelta ben precisa di non tornare in Italia, annunciata dall’ex compagno della donna con un messaggio: “Non veniamo più sabato”. Da quel momento, per Maria Assunta, una 43enne di Merine è cominciato un incubo ad occhi aperti. Un dolore che è persino difficile da raccontare.
«Cosa ho fatto di male per meritare di non vedere mio figlio?», ripete a Daily Muslim questa mamma disperata che, non sapendo più cosa fare, ha deciso di bussare alla porta dei Carabinieri di Lecce per raccontare, passo per passo, la sua storia. «Sottrazione di minore» è l’accusa scritta, nero su bianco, nella dettagliata denuncia presentata agli uomini in divisa.
Per raccontare la storia di questa donna, bisogna fare un passo indietro e tornare al 2010. Maria Assunta era spesso a Pesaro, dove frequentava l’Università di Urbino. È nella cittadina marchigiana che conosce Ahmed, un egiziano. Un ragazzo gentile con cui comincia una relazione sentimentale. Il giovane decide di trasferirsi a Lecce, per starle più vicino. E da quell’amore, nel 2011, nasce Youssef. La vita scorre tranquillamente, la coppia apre un centro benessere che va bene. Nel 2014 qualcosa si incrina, ma non si rompe. Ahmed decide di trasferirsi a Londra, per cercare una sua strada, per trovare un lavoro diverso, senza riuscirci. Torna a casa, ma si allontana di nuovo e, questa volta, sceglie Amsterdam per ‘cercare fortuna’. Anche qui, senza successo. Alla fine, dopo tanto peregrinare, Ahmed torna in Egitto. Ora fa la guida turistica a Sharm.
La separazione non aveva lasciato strascichi, anzi. Maria Assunta ha sempre ‘rispettato’ il ruolo del suo ex compagno, nonostante non abbia mai provveduto economicamente a suo figlio. «Lui non si è mai interessato al mantenimento di Youssef» racconta la donna che, per il bene del piccolo, non ha mai impedito al padre di vederlo né ha ostacolato in qualche modo il loro rapporto, anzi. Ha sempre permesso ai due di frequentarsi, e lei stessa ha accompagnato il bambino in Egitto, per stare con il papà e con i nonni paterni. Esattamente come accaduto il 9 agosto, quando ha portato il bambino dall’ex compagno per una vacanza, prima di tornare sui banchi di scuola.
Che cosa è successo allora? Prova a spiegarlo la donna. Maria Assunta ha iniziato a frequentare un altro uomo, scatenando il rancore di Ahmed.
«Da quando ha visto un video girato qualche sera prima di partire a Torre dell’Orso, dove eravamo andati a fare una passeggiata con il nuovo compagno, sono cominciati i problemi. Problemi che mai avrei potuto immaginare», spiega. Non è dato sapere se sia stato il filmato a mandare in frantumi l’accordo secondo cui il bambino sarebbe dovuto tornare in Italia il 14 settembre, ma da quella ‘scoperta’, l’uomo è cambiato: ha cominciato ad insultarla. «Ha iniziato a dirmene di tutti i colori», racconta Maria Assunta. Messaggi molto volgari. Parole che fanno male, ma che avrebbe anche dimenticato e cancellato per amore del figlio se non fosse che l’uomo è andato oltre, impedendole anche di sentirlo al telefono.
Gelosia? Possesso? Come si può spiegare che un padre impedisca ad una madre di vedere suo figlio? Maria Assunta ha provato a far capire al suo ex che “non c’è nulla da temere”, che il nuovo compagno non prenderà mai il posto del papà, che può continuare a vederlo, a sentirlo, a passare con lui del tempo. I ruoli dei genitori, garantisce la donna, sono sempre stati rispettati: «Non ho mai ostacolato in alcuno modo il loro rapporto», ripete.
Maria Assunta ha sentito il bambino solo il giorno del suo compleanno, poi il nulla. Non sa neppure dove siano. Al Cairo o ad Alessandria? Oppure a Sharm el sheik?
E adesso Maria Assunta il 13 settembre, davanti ai carabinieri, ha messo nero su bianco tutto. E il suo avvocato Pantaleo Cannoletta che ha già informato dell’accaduto il Ministero degli Affari esteri affinché si attivi per far tornare a casa il piccolo Youssef.
Allertato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio
Della questione è stato informato anche il Ministro degli esteri, Luigi Di Maio che ha manifestato subito la sua attenzione al caso. A darne notizia il consigliere regionale M5S Tony Trevisi, allertato dal consigliere comunale di Lizzanello-Merine, Antonio Parlangeli.