Con la tecnica del drug and drive, fornivano gli ‘amici’ ai clienti. 11 arresti in territorio di Gallipoli


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Le indagini son partite nel novembre 2016 e hanno visto impegnati numerosi reparti dei carabinieri.

Lo scacco all’associazione a delinquere dedita allo spaccio di cocaina si è concretizzato alle prime luci dell’alba di oggi. Con l’operazione “Amici Miei”, è diventata esecutiva un’ordinanza applicativa di 11 arresti, di cui 3 in carcere e 8 ai domiciliari, con contestuale decreto di sequestro preventivo di 5 auto.

L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce, Simona Panzera, su richiesta della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia.

I reati contestati sono quelli relativi alla detenzione ai fini di spaccio ed associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

L’indagine ha preso il via nel novembre 2016, coordinata dal sostituto procuratore Alessio Coccioli è stata supportata da attività tecniche e di riscontro a seguito di mirati servizi di osservazione, pedinamenti, arresti in flagranza di reato e sequestri.

Le attività hanno consentito di individuare le attività criminali di un sodalizio attivo nel territorio del comune di Taviano e dedito al rifornimento, al taglio ed alla distribuzione di “cocaina”, destinata alla zona di Gallipoli, Taviano, Alezio, Racale ed Alliste. Migliaia le cessioni di stupefacente documentate.

Come veniva ceduta la droga

Ogni dose veniva indicata col termine “Amici” (da qui il nome dell’operazione). Ciascuna dose, dal peso di 0.5 grammi, veniva ceduta poi al prezzo di 60 euro, per un introito complessivo accertato, nel corso delle indagini, di oltre 350.000 euro.

Il metodo adottato per gli scambi era la cosiddetta “drug & drive”, ovvero l’accostamento di due veicoli in una zona poco frequentata ed il successivo e repentino scambio di stupefacente.

In due occasioni, nel gennaio ed aprile del 2017, i Carabinieri del Nucleo Operativo sono riusciti ad individuare i nascondigli della cocaina, sequestrando rispettivamente 30 dosi, la prima volta, e 400 grammi, con contestuale arresto di 3 persone in flagranza di reato nel secondo episodio. Il tutto dopo aver videoregistrato in diretta lo scambio.

Gli arrestati

Tra i catturati, anche un volto molto noto che è stato condannato per omicidio con il 416bis: si tratta del 43enne Vincenzo De Matteis, elemento di spicco della Sacra Corona Unita, nella sua articolazione territoriale denominata “Clan Troisi” operante a Racale e nei comuni limitrofi.
Insieme a De Matteis sono stati arrestati: Sejdini Saimir, 27enne nato in Albania e residente a Taviano, e Shehaj Klodian, 36enne nato in Albania e residente a Taviano.

Tutti gli altri ai domiciliari. E si tratta di:

Un’ultimo, TAFA Rrapush, 25 anni, nato in Albania e residente a Racale, si trova invece all’estero perché espulso nel febbraio 2018;

L’operazione ha visto le collaborazioni delle Unità cinofile antidroga di Modugno, quella di un elicottero del 6° NEC di Bari e soprattutto dei carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, di recente istituzione e con base a Vico del Gargano (Foggia).

L’Associazione era una vera e propria impresa criminale, che vedeva ruoli ben precisi e funzionava come una holding. Il capo è risultato essere l’ albanese Sejdini Saimir che fungeva da “centralino”, poiché come un call center veicolava tutte le chiamate degli assuntori agli spacciatori della zona che arrivavano a guadagnare fino a 800 euro alla settimana.

L’operazione fa emergere ancora una volta l’allarme lanciato tempo fa dal Procuratore Capo, De Castris, sul consumo di droga nel territorio. Clienti dei pusher sono persone di ogni estrazione sociale e di ogni età, anche minorenni.

Consumatori di tutti i ceti. Anche minorenni.