È salvo per miracolo, ma è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce un 27enne di Galatina, centrato alla bocca da un colpo di pistola. Una calibro 7,65 impugnata da Angelo Baglivo, 37enne di Noha, volto sconosciuto alle forze dell’ordine fino a questo pomeriggio quando è stato fermato dai Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. Accompagnato in Caserma è stato ascoltato per tentare di ricostruire quei minuti, quando una ‘discussione’ per la compravendita di uno o più cavalli è sfociata nel sangue. Poteva finire in tragedia, ma fortunatamente il dramma è stato solo sfiorato.
Cosa è accaduto nelle campagne tra Noha e Cutrofiano
Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 14.30, quando i due si sono incontrati all’interno di una masseria, in contrada Sirgole, di proprietà del padre del 37enne. Un appuntamento, come detto, per parlare di affari, anche se gli uomini in divisa stanno approfondendo questo punto. La discussione – per motivazioni definite banali – è diventata sempre più animata, fino a quando l’agricoltore ha impugnato la pistola e ha premuto il grilletto. Perché avesse con sé un’arma, al momento, è impossibile dirlo. Certo è che il faccia a faccia si è concluso nel sangue. Il 27enne, G.G. le sue iniziali (anche lui incensurato) è stato colpito in pieno viso. Scampato alla morte per miracolo o destino.
Una volta soccorso, è stato accompagnato a sirene spiegate al “Vito Fazzi” di Lecce. I medici lo hanno sottoposto ad una tac prima di ricoverarlo, in prognosi riservata, nel reparto di Rianimazione, dove è piantonato dai Carabinieri. Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Sul posto, si sono precipitati i Carabinieri della stazione di Galatone, insieme ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallipoli, del Nucleo investigativo e della Sezione investigazione scientifica del comando provinciale.
La ‘caccia’ all’aggressore
Gli uomini dell’Arma si sono messi, subito, sulle tracce del 37enne. La ‘caccia all’uomo’ si è conclusa quando è stato trovato sulla strada che dalla frazione di Noha conduce a Cutrofiano.
Messo alle strette dai militari, si è arreso e li ha condotti in un casolare abbandonato, dove poco prima aveva nascosto l’arma del delitto. La pistola, peraltro con matricola abrasa, aveva ancora sette cartucce nel caricatore. Ma non è finita lì. I Carabinieri hanno trovato anche un fucile a canne mozze, oggetto di furto denunciato a Matino nel 2012, insieme a 100 munizioni calibro 7,65. Scoperta che gli è costata anche l’accusa di porto e detenzione di arma clandestina e di arma comune da sparo.
Baglivo è stato arrestato in flagranza e su disposizione del Pubblico Ministero di turno, il Sostituto Procuratore Alberto Santacatterina, è stato portato presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola.
Le indagini non finiscono certo così. Ci sono ancora tanti, molti punti da chiarire.