Santa Caterina, sigilli della Guardia costiera


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Sono stati posti i sigilli ad alcuni manufatti riconducibili a una struttura ricettiva "Barrueco" e a uno stabilimento balneare Beija Flor . Secondo quanto contestato dagli operatori della Capitaneria di Porto di Gallipoli, la rimozione non sarebbe stata completata una volta scaduto il titolo concessorio.

Continuano anche durante la stagione invernale le attività ispettive degli uomini della Capitaneria di Porto di Gallipoli lungo il litorale di giurisdizione. A seguito di alcune verifiche sul demanio marittimo effettuate nei giorni scorsi a Santa Caterina (Nardò) gli operatori della Guardia Costiera hanno posto sotto sequestro alcune opere riconducibili a due locali il "Barrueco" e allo stabilimento "Beija Flor" . Nel primo caso – stando a quando sostenuto e comunicatoci dagli stessi operatori – le strutture amovibili di questi esercizi avrebbero dovuto essere rimosse a termine del titolo concessorio; nel secondo, invece, non appena finita la stagione balneare così come previsto dal titolo autorizzativo.

I militari contestano al proprietario dei manufatti di non aver ottemperato agli obblighi, implicando così il deferimento all’Autorità Giudiziaria con l’accusa – dalla quale ora dovrà difendersi – del reato occupazione abusiva del demanio marittimo, nonché per la realizzazione e mantenimento di opere in difformità del permesso a costruire (che di norma ne prevede la rimozione non appena terminata l’estate). Il Comandante della Capitaneria di Porto di Gallipoli sensibilizza tutti gli operatori del settore turistico balneare a porre attenzione sul rispetto delle norme in materia edilizia e quelle poste a tutela del paesaggio ed ecosistema.